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VIETATO CRITICARE ZAMPARINI Il Palermo contro il popolo di Internet e i giornalisti “non allineati”

Di William Anselmo Se in questi anni il nostro giornale è cresciuto il merito va dato prima di tutto ai nostri lettori che quotidianamente ci hanno seguito e continuano a seguirci con grande.

William Anselmo

Di William Anselmo Se in questi anni il nostro giornale è cresciuto il merito va dato prima di tutto ai nostri lettori che quotidianamente ci hanno seguito e continuano a seguirci con grande attenzione. Internet è uno strumento di democrazia e di libertà, i giornali on line sono levoluzione della stampa e per indole tendono a garantire uninformazione libera e senza padroni per un semplice fatto, perché gli editori sono direttamente i lettori che scelgono se leggere un articolo, se aprire un giornale on line piuttosto che un altro, oppure se guardare un video su Youtube o stare su Facebook. I lettori-editori di Mediagol.it partecipano attivamente attraverso il sistema dei commenti. Anche questo è un grande strumento di democrazia che permette a chiunque di esprimere la propria opinione nel limite delle regole. Tanti commenti di tanti lettori creano l"opinione pubblica". Il Palermo ha paura dellopinione pubblica, ha paura dei ragionamenti di chi pensa, di chi scrive e di chi democraticamente esprime il proprio pensiero o dissenso. E giusto informare i nostri lettori che per tutelare la vostra/nostra libertà, il nostro gruppo editoriale insieme ad altre realtà che fanno informazione on line, ne sta pagando le conseguenze. Il Palermo ci discrimina: ci impedisce di intervistare il presidente Zamparini, ci impedisce di intervistare in esclusiva i suoi tesserati, non ci invita alle conferenze del presidente come è successo oggi. Eppure i numeri dicono che Mediagol è il giornale sportivo sul Palermo più letto al mondo, più letto a Palermo anche di alcuni importanti quotidiani cartacei. Quando il presidente Zamparini afferma (ancora una volta mal consigliato) "I tifosi non sono solo quelli che scrivono su Internet, ma sono quelli della strada, sono loro soprattutto quelli della città" dice una falsità e continua a discriminare, pensando di avere a che fare con degli stupidi, perché ormai Internet è accessibile e viene usato da molte di quelle persone che lui definisce "della strada", più tutte le altre, di ogni ceto sociale e che si collegano da ogni parte del mondo. I commenti dei tifosi su Internet dovrebbero essere utilizzati dalla società rosanero come uno strumento per capire i propri errori, per capire dove lavorare, cosa vuole la gente, cosa non va. E invece i tifosi vengono attaccati e denigrati dal Palermo, delegittimati della loro opinione, quasi ridicolizzati. Mentre il "contenitore", in questo caso Mediagol e gli altri giornali on line, vengono messi al bando e strumentalizzati alla faccia della libertà e dei proclami politici e dei "Tea party" di Zamparini. Più in generale dispiace constatare che i giornali on line, il futuro dellinformazione, vengano ancora visti dalla società rosanero come un fastidio da boicottare piuttosto che come dei validi alleati. Dunque è bene precisare che Mediagol non è contro il Palermo o contro il presidente Zamparini. Mediagol racconta semplicemente i fatti. Critica quando cè da criticare, elogia quando cè da elogiare. Non indirizza i commenti dei suoi lettori e vigila sempre sui contenuti dei messaggi lasciati, cancellando tempestivamente quelli dal contenuto non consono che il sistema automatico non riesce a bloccare, garantendo comunque libertà di pensiero. Caro Presidente, lItalia non è la Cina. Lo dica ai suoi collaboratori che la consigliano male. E se proprio vuole evitare le critiche (visto che Internet non si può "spegnere") pensi piuttosto a cambiare le cose con i fatti, senza inutili polemiche con allenatori e capitani, senza dichiarazioni sopra le righe, senza false promesse e chiacchiere, e soprattutto con molta, molta, molta pazienza. PRECISAZIONE DELLA REDAZIONE Dopo un confronto telefonico con lufficio stampa del Palermo in merito al nostro articolo entriamo nel merito di alcuni punti per chiarire meglio quanto scritto. Quando scriviamo "Il Palermo ci impedisce di intervistare il presidente Zamparini" ci riferiamo al fatto che circa un mese fa ci è stato chiesto di non chiamare il presidente per intervistarlo se non prima di aver ottenuto apposita autorizzazione dallufficio stampa, richiesta che solo dopo abbiamo saputo essere stata avanzata soltanto ad alcuni giornialisti (le nostre richieste di interviste esclusive comunque hanno ricevuto risposte negative). Quando scriviamo "Il Palermo ci impedisce di intervistare in esclusiva i suoi tesserati" ci riferiamo ad una precisa scelta societaria, di cui non comprendiamo il motivo, di non concedere in esclusiva i giocatori ai nostri microfoni come a quelli di altri giornali. Quando scriviamo "Il Palermo non ci invita alle conferenze del presidente come è successo oggi" ci riferiamo al fatto che nessuno ci ha contattato in questi giorni per comunicarci quando e dove avrebbe parlato il presidente (tra le nuove "regole" cè anche quella di dover contattare lufficio stampa per richiedere un "invito" in caso di presenza del Presidente in città). La nostra redazione non ha richiesto linvito in quanto era venuta a conoscenza che un altro giornalista era stato contattato senza aver fatto richiesta. Il Palermo, comunque, ci ha fatto sapere che sono stati contattati soltanto coloro che avevano contattato la società e noi ne prendiamo atto. Quando scriviamo che "Il Palermo ci discrimina" ci riferiamo insomma ad una serie di situazioni e "regole" che a nostro avviso penalizzano alcuni giornalisti e alcune testate, ma che non per questo inficiano la qualità e limportanza del nostro lavoro. Spieghiamo anche il nostro titolo "VIETATO CRITICARE ZAMPARINI, il Palermo contro il popolo di Internet e i giornalisti "non allineati", figlio delle scelte e delle dichiarazioni del presidente che prima ha deciso di non parlare più con i giornali on line (che per sminuirli vengono chiamati "siti") e poi con le dichiarazioni di oggi hanno fatto intuire il motivo della decisione, ovvero che le critiche rispettabili dei tifosi manifestate sul democratico mezzo di comunicazione Internet cominciano a dare fastidio (ricordiamo tra le altre cose lemail scritta da un tifoso qualche giorno fa e la risposta risentita del Presidente pubblicata sul sito ufficiale). Zamparini in pratica pensa (o gli viene suggerito di pensare) che la pubblica opinione che si crea sul web sia pilotata da qualcuno (falso!), che sia tutta negativa (falso!) e che i giornali on line siano contro Zamparini (falso!). Infine, per "giornalisti non allineati" intendiamo tutti quei giornalisti che in modo libero fanno il proprio lavoro e rigettano ogni forma di discriminazione o di regola atta a limitare la libertà di stampa e di pensiero, in questo caso saremmo fieri anche noi di essere dei "giornalisti non allineati". Al nuovo ufficio stampa, al quale esprimiamo stima, riconosciamo comunque dei miglioramenti rispetto al passato: lapertura al dialogo nei nostri confronti e nei confronti della stampa locale, un maggior numero di conferenze stampa settimanali, la cura dei rapporti professionali con i giornalisti. Concludiamo ribadendo che il nostro giornale non è contro il presidente Zamparini o contro il Palermo e ci piacerebbe sentire il presidente Zamparini dire che non è contro i giornali on line, non soltanto a parole, ma soprattutto con i fatti.