zamparini

Zamparini e Palermo, un amore che sembra finito: senza di lui sarà meglio o peggio?

Mediagol2

I palermitani, lascia intendere il patron quando sbotta – insomma non di rado – sono degli ingrati. Quando mai l’avevano vista, una squadra così. La serie A nobile, le notti di calcio in giro per l’Europa, i piedi di Miccoli e la testa di Amauri: tutte cose che prima vedevano solo in tv. Eppure, come se la squadra oscillasse ancora tra le trasferte a Battipaglia e gli indimenticati gol di Sasà Campilongo, anche i tardi millenial a Palermo continuano ad avere spesso una seconda squadra, che poi è in realtà la prima. Soprattutto la Juve, e a cascata le altre. Ingrati, appunto. Incapaci di emanciparsi davvero. Una testa da sudditi che ringraziano l’imprenditore venuto dal nord come dei miracolati ("chi glielo faceva fare, a Zamparini?"), sentendo forse che tutto era provvisorio, e non gli apparteneva veramente. Quindi meglio non farsi illusioni e scegliersela subito, una vera grande.

Nessuno certo potrà cancellare la festa per la A, il gol di Brienza alla super-Juve, gli ottavi di Europa League contro lo Schalke 04 e la tripletta del Flaco al Catania, la marea rosanero nella Capitale per la finale di Coppa Italia: 15 anni di successi e sorrisi, record e campioni veri, in mezzo a qualche dimenticabile scivolone. Però, la società appare latitante da anni, e anche se non è facile vendere – e vendere bene – a Paul Baccaglini si poteva forse lasciare spazio per un altro tatuaggio, al posto dell’aquila rosanero, risparmiando delusioni a chi si è voluto illudere. Insomma, già prima di arrivare in tribunale, e già prima pure dell’ultima retrocessione, era una storia finita quella tra il Palermo e Zamparini, o almeno quella tra Zamparini e i tifosi palermitani: una di quelle che continuano per mancanza di alternative, da entrambe le parti. E di solito, quando questo non si capisce in tempo, si finisce per soffrire di più, e scordarsi che insieme si è stati felici.