serie b

Spezia-Palermo 1-1: al “Picco” arriva ancora un pari, gioiello Falletti ma Capradossi riacciuffa i rosa…

Spezia-Palermo 1-1: al “Picco” arriva ancora un pari, gioiello Falletti ma Capradossi riacciuffa i rosa…

Primo tempo vibrante e ricco di capovolgimenti di fronte: Falletti sublima una splendida trama corale, la zampata di Capradossi riporta in quota i liguri. Portieri protagonisti e rigore negato a Moreo, il match cala notevolmente di tono nella...

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Ancora un pari, il quarto nelle ultime cinque gare per il Palermo di Roberto Stellone.

Frena ancora la capolista, che resta imbattuta sotto la gestione del tecnico romano ma pare aver perso slancio e brillantezza utili a prendere il largo in graduatoria.

Contro uno Spezia rimaneggiato ma molto ben messo in campo da Pasquale Marino, la compagine rosanero ha convinto sul piano prestazionale soltanto in parte della prima frazione. Il canovaccio della gara si è di fatto dipanato e deciso nel corso dei primi quarantacinque minuti, estremamente godibili e ricchi di chance propizie su entrambi i fronti. Avvio di gara scoppiettante, grazie ad uno Spezia in grado di alimentare la sua proposta offensiva senza titubanze né troppi timori reverenziali rispetto al più quotato avversario, e ad un Palermo comunque intenso, a tratti brillante, capace di rispondere da par suo, creando più di una volta le premesse per bucare la porta di Lamanna.

L'estremo difensore ligure si è ritagliato un ruolo da protagonista nella prima frazione, al pari del suo omologo, Alberto Brignoli, che con almeno tre prodezze di istinto e reattività ha salvato il Palermo dalla capitolazione.

La difesa dei siciliani ha ballato un po' troppo, concedendo sovente cross e percussioni in serie agli esterni di Marino, lasciando a desiderare in sede di marcatura nel cuore dell'area, faticando ad arginare tecnica e rapidità di Gyasi che ha creato non pochi grattacapi alla retroguardia rosanero.

Dopo un paio di chance create dai padroni di casa, intervallate da una doppia conclusione pericolosissima di Moreo, il Palermo ha trovato il vantaggio con una meravigliosa trama corale: verticalizzazione fulminea con tanto di velo e scambio stretto Puscas-Moreo, l'ex Venezia si veste da uomo-assist ed imbuca a tempo sull'inserimento vincente di Falletti. Il dolce cucchiaio dell'uruguaiano sull'uscita di Lamanna è una perla degna dell'azione splendidamente concertata che ha originato il vantaggio degli uomini di Stellone. Qui il Palermo ha vissuto il suo miglior momento ed avrebbe probabilmente potuto chiudere i conti se il direttore di gara avesse congruamente sanzionato l'evidente fallo ai danni di uno straripante Moreo lanciato a rete e messo giù senza troppi complimenti a pochi passi da La Manna.

Episodio discusso e discutibile, istante sliding-doors del match. La reazione dello Spezia, passato lo spavento, si traduce infatti nel gol del pari firmato Capradossi, più lesto di tutti a piazzare la zampata decisiva su tiro-cross di Bartolomei. Sul finale di tempo è ancora Brignoli, in giornata super, a negare la rete del sorpasso prima a Gyasi poi a Mora.

La ripresa ha perso sensibilmente ritmo e abbrivio rispetto alla prima frazione. Gioco spezzettato e numerosi errori di misura nel palleggio su entrambi i versanti, ritmo calato così come la qualità nella tessitura della manovra, frangenti spigolosi e tanti cartellini gialli, tra falli tattici ed interventi in ritardo figli di stanchezza e scarsa lucidità.

L'acuto più significativi l'ha piazzato Pierini in percussione timbrando il palo, il Palermo ha faticato più del lecito a mantenere ordine e densità in fase di non possesso, producendo decisamente poco in termini di proposta offensiva.

Manovra stagnante e macchinosa quella degli uomini di Stellone, che hanno stentato ad innescare i propri terminali offensivi ed a trovare ispirazione e cambio di passo tra le linee. Spentosi progressivamente il faro Falletti, perennemente arruffone ed evanescente Trajkovski, ogni sovrapposizione a tempo sugli esterni era vanificata da vizi di dosaggio all'atto di calibrare il cross. Stellone ha provato invano a suonare la carica dalla panchina, Chochev,Rispoli ed Embalo non hanno sovvertito l'inerzia del match né garantito l'auspicato cambio di marcia alla compagine rosanero. Salvi e Puscas hanno lasciato il campo al culmine di performance tutt'altro che indimenticabili, Murawski, stremato e già ammonito, poteva rappresentare un concreto rischio di terminare il match in inferiorità numerica.

Al netto di un paio di velleitarie conclusioni di Jajalo e Trajkovski, unitamente a due incornate fuori tempo e bersaglio di Puscas e Rajkovic, il Palermo nella ripresa non ha di fatto mai correre reali brividi sulla schiena di Lamanna. Il forcing finale è risultato tanto volenteroso quanto sterile, più figlio dell'inerzia che di una reale consapevolezza di come far male all'avversario. Una costante preoccupante nelle ultime settimane in casa rosanero.

L'undicesimo risultato consecutivo e l'imbattibilità perdurante nella gestione Stellone certificano solidità strutturale e continuità di rendimento, almeno sotto il profilo numerico. Tuttavia, per consolidare il primato ed imprimere un significativo strappo al proprio campionato serve certamente un passo diverso. Questa squadra deve crescere sensibilmente nella gestione del risultato ed accrescere l'incisività della sua fase offensiva. In relazione alla cifra tecnica complessiva dell'organico a disposizione di Stellone ed agli standard medi delle dirette concorrenti, il Palermo ha il dovere di aumentare indice di pericolosità e percentuale di realizzazione in rapporto al volume di gioco prodotto. Solo riprendendo a correre si potranno scongiurare cattive sorprese nella fase cruciale della stagione, così come sciaguratamente avvenuto nel campionato precedente. Ascoli e Cittadella costituiranno le ultime fermate del 2019 per l'undici di Stellone. Occasioni propizie per scrollarsi di dosso l'X Factor...