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Sindaco Orlando: “Progetto acquario a Palermo? Mi sembra la storia dello stadio di Zamparini”

Sindaco Orlando: “Progetto acquario a Palermo? Mi sembra la storia dello stadio di Zamparini”

Il primo cittadino del capoluogo siciliano e il secondo termine di paragone: "Ecco perché non avevamo approvato il progetto del nuovo stadio".

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Argomento abbastanza dibattuto in passato, quello del nuovo stadio nei pensieri di Maurizio Zamparini.

Dopo aver sottolineato di non aver avuto adeguato sostegno da parte delle istituzioni, il patron friulano ha - in tempi più recenti - ricollegato la realizzazione del progetto (doppio progetto, volendo essere più precisi, perché si include anche quello relativo al centro sportivo) all'eventuale ingresso in società degli investitori cinesi, di cui si parla da alcuni mesi ormai.

Oggi, seppur indirettamente, si è tornato a parlare dell'iniziale progetto dell'imprenditore friulano di costruire un nuovo impianto per accogliere le partite casalinghe del Palermo. A farne riferimento il primo cittadino del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando.

Nell'ambito di un'intervista rilasciata a Mobilita Palermo, il sindaco di Palermo è stato incalzato anche in merito all'idea di realizzare un acquario in città. "Io non mi oppongo a nessun progetto, ma prima deve essere prestato, cosicché lo si possa esaminare - premette Orlando -. Mi sembra un po' la storia di quel progetto dello stadio di Zamparini, che non era approvato perché non era stato presentato: non puoi approvare un progetto che non viene presentato. E' troppo facile annunciare un progetto... presentalo! Se non lo presenti, non possiamo esaminarlo", ha concluso il sindaco Orlando.

"Vecchie" storie per Zamparini che conta di trovare l'accordo di massima con la cordata asiatica - con cui afferma di essere in contatto da molto tempo - per risollevare le sorti del club, accogliere nuovi fondi e, dunque, realizzare questo duplice progetto: nuovo stadio e centro sportivo. Il tanto vociferato closing, in un primo momento, si attendeva per Natale o comunque fine anno solare 2016. Dalle recentissime dichiarazioni dello stesso presidente di Aiello del Friuli, però, sembra che si vada - oltremodo - per le lunghe.