serie b

Palermo-Pro Vercelli 2-1: Cuore, carattere e Nestorovski. Tre punti dopo la paura. Commento finale

Palermo-Pro Vercelli 2-1: Cuore, carattere e Nestorovski. Tre punti dopo la paura. Commento finale

Prestazione caotica e balbettante contro il fanalino di coda piemontese. Vittoria in rimonta, figlia del carattere e della ritrovata vena realizzativa di Nestorovski, poi espulso nel finale. Bene Posavec e Chochev.

Mediagol28

di Nunzio Alessandro Bellomonte. 25-09-2017

Tre punti di platino. Terribilmente sofferti, fortemente voluti, estremamente importanti.

Il Palermo stecca l'approccio. Balbetta e soffre, contro la cenerentola Pro Vercelli. Penalizzato dalle assenze, risultate pesanti, alla luce dei fatti, di Coronado, Aleesami e Bellusci.

Alla lista degli indisponibili, in prossimità del fischio d'inizio, si è aggiunto anche Mato Jajalo. Leggera nelle gambe e nella testa, la compagine di Grassadonia è partita forte, con sfrontatezza e personalità. Nessun timore reverenziale al cospetto del più quotato avversario.

Linee corte e strette, intensità e pressing, buona circolazione di palla, meccanismi rodati ed efficaci, specie sulle corsie esterne.

Il Palermo, compassato e macchinoso, privo di fosforo in mezzo al campo, orfano della qualità di Coronado sulla trequarti, ci ha inizialmente capito poco.

Un paio di segnali inquietanti, in avvio, per la retroguardia di Tedino, preludio del vantaggio piemontese. Bifulco firma una vera e propria doccia fredda.

Spingendo per forza d'inerzia e senza grande raziocinio, la compagine siciliana non riusciva a fare neanche il solletico al dispositivo tattico di Grassadonia. Spento Trajkovski, a corrente alternata Gnahoré e Murawski, intasate le corsie, dove Rispoli e Morganella erano costretti a guardarsi le spalle, ancor prima di spingere. Nestorovski, generoso ma spesso isolato, sembrava destinato ad una serata impervia e complicata.

Automatismi e gioco palesemente da registrare, ma cuore, compattezza e carattere da vendere.

Il Palermo ha il merito di non disunirsi, di lottare sempre e comunque, con quello che ha in dote. Anche se, a tratti, non è tantissimo. Accade così, che la squadra di Tedino la ribalta, con due lampi nel grigiore generale. Genesi e dinamica delle trame in fotocopia: imbucata verticale di Chochev, finalizzazione, chirurgica ed implacabile, di Nestorovski.

Lieta sorpresa il bulgaro, per una sera ha fatto meglio dei compagni di reparto, sdoppiandosi in sede di filtro e cucitura, inventandosi, guarda un po', uomo assist.

Prestazione nel complesso incolore e deludente. Morbida e svagata la fase difensiva, precario equilibrio tra i reparti, specie nella prima frazione. Il Palermo ha sofferto troppo palleggio, ritmo e dinamismo dell'undici piemontese. Senza trovare mai, o quasi, qualità di pensiero ed esecuzione, in sede d'impostazione e rifinitura, per far male alla Pro Vercelli.

Nelle sole occasioni in cui vi è riuscito, ha bucato due volte la porta di Marcone.

Il Palermo rimonta e vince, grazie, forse, alle uniche tracce pulite e lineari della sua partita.

Va bene anche così. In questa categoria, per adesso, basta ed avanza.

A patto di non sottovalutare evidenti spie di criticità. Le assenze hanno certamente avuto un peso specifico nell'economia della prestazione. Ma bisognerà ancora lavorare, e tanto, sul piano collettivo ed individuale. Non sempre certe performance godranno del conforto del risultato.

Complimenti alla Pro Vercelli, ottima organizzazione di gioco. Coralità, sincronismi ed armonia in entrambe le fasi. Indole propositiva e sbarazzina, trasposta sul terreno di gioco con coraggio ed intensità. Individualità non certo di rilievo, ed ingenuità piuttosto gravi in sede di lettura difensiva, hanno condannato i piemontesi alla sconfitta.

Tedino ha cercato, ed in parte trovato, più equilibrio nella ripresa. Inserendo Dawidowicz per Gnahoré ed Embalo, vivace ma irritante, in luogo di Trajkovski.

Finale sofferto, complice l'espulsione di Nestorovski, in cui è emersa la grande voglia di questo gruppo di portare a casa il risultato. Nota di merito per Posavec, osservato speciale, che ha risolto con un paio di buone uscite, caratterizzate da tempismo e personalità, potenziali mischie da brivido nell'area rosa. Il portierino croato, insieme a Chochev e Nestorovski, è stato certamente tra i protagonisti di questo successo, non convincente sul piano del gioco ma pesantissimo in termini di classifica. Missione compiuta e velocità di crociera in linea con gli obiettivi. Dodici punti in sei gare, imbattibilità in campionato, terzo posto in classifica. Ad un solo punto dalla vetta.

In attesa che si svuoti l'infermeria e si registrino gioco ed automatismi collettivi, il riscontro numerico è certamente positivo.

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