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Palermo: la Procura nomina due periti per spulciare i conti del club, le ultime sull’inchiesta

Palermo: la Procura nomina due periti per spulciare i conti del club, le ultime sull’inchiesta

L'inchiesta punta i riflettori su alcuni trasferimenti di capitali all'estero: la Procura ha incaricato due esperti. E i tempi si allungano.

Mediagol7

Il 7 luglio scorso le Fiamme Gialle avevano eseguito una serie di perquisizioni nella sede del Palermo Calcio.

In quell'occasione, nell'ambito dell'indagine in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e auto riciclaggio, i controlli avevano riguardato anche gli uffici del gruppo Zamparini e l'abitazione del patron del club rosanero. La Procura - secondo quanto riportato da LiveSicilia - ha completato l'acquisizione di tutte le documentazioni e materiali utili a far chiarezza, a conclusione della sessione estiva di calciomercato.

Per questo motivo, occorrerà ancora aspettare qualche tempo prima di conoscere l'esito delle indagini e di saperne di più sulla situazione economica del Palermo. L'esame dei documenti è stato affidato a due esperti della Price waterhouse, da cui dipenderà il futuro del club di viale del Fante. Due figure incaricate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Francesca Dessì, Andrea Fusco e Dario Scaletta, gli stessi che hanno iscritto otto persone nel registro degli indagati.

Oltre al patron Maurizio Zamparini ed al figlio Diego Paolo, rientrano nell'indagine i commercialisti Anastasio Morosi di Gallarate, Domenico Scarfò di Celle di Bulgheria, Rossano Ruggeri di Cremona, la segretaria di Zamparini, Alessandra Bonometti, il presidente e il consigliere delegato di Alyssa, Luc Braun e Jean Marie Poos, di nazionalità belga il primo e lussemburghese il secondo.

La vicenda sarebbe strettamente legata alla Mepal (Merchandising Palermo), società lussemburghese del figlio Diego Paolo (che ha spostato circa 57 milioni di euro nell'arco di diversi esercizi finanziari del club), creata per la gestione del marchio e ceduta successivamente ad Alyssa. Amministratore di quest'ultima risulta essere il figlio di Zamparini stesso, ragione che ha fatto scattare l'ipotesi di auto riciclaggio, avendo portato nelle casse del club circa 40 milioni di euro, permettendogli di chiudere in attivo il bilancio del 2014.

Un altro ramo dell'inchiesta riguarda la riduzione del capitale sociale del club rosanero e i rimborsi verso 'altri soci finanziatori'. Ed è atta a determinare l'effettiva solidità economica del Palermo Calcio, così come più volte assicurato dal patron.