serie b

Mirri: “Raccolta fondi? Non vi sarebbero state difficoltà, sappiamo cosa prevede la Lega. Se Foschi…”

Mirri: “Raccolta fondi? Non vi sarebbero state difficoltà, sappiamo cosa prevede la Lega. Se Foschi…”

L'intervista all'imprenditore palermitano, Dario Mirri

Mediagol97

Se Foschi ha trovato le strade per pagare gli stipendi, sono la persona più felice per il rischio che sto correndo, da tifoso e da imprenditore

Si apre così l'intervista di Dario Mirri a Il Giornale di Sicilia. L'imprenditore palermitano, intercettato in seguito all'accantonamento del progetto relativo alla raccolta fondi per aiutare il club rosanero in vista della prossima scadenza della Covisoc, ha discusso di diversi temi riguardanti il futuro del Palermo Calcio ed i propri progetti da perseguire all'interno della società siciliana stessa. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.

Il piano di raccolta fondi non è più considerato necessario, ma in quale conto corrente sarebbero andati i soldi?

"Noi avremmo utilizzato il conto corrente su Banca Igea che ci hanno comunicato domenica notte, per certi versi blindato e controllato dalla Lega. Lì abbiamo messo i nostri 2,8 milioni e quello sarebbe stato utilizzato per la raccolta fondi, non vi sarebbero state difficoltà".

A proposito di Lega: lei avrebbe proposto la cessione di spazi pubblicitari, ma non ci sono delle limitazioni previste?

"Sappiamo bene cosa prevede la Lega, ma il nostro piano era proposto nel pieno rispetto dei regolamenti. Avevamo già individuato quali spazi usare, mentre per lo sponsor di maglia non c'era un'impossibilità. Se c’è un problema, c'è anche una soluzione. Va comunicato di volta in volta alla Lega, ma è fattibile. Il Chievo cambia spesso lo sponsor, non è un argine".

L'obiettivo era raggiungere i 2,3 milioni necessari per pagare gli stipendi?

"Stavamo costruendo dei benefit, per dire: la personalizzazione dei seggiolini allo stadio per cento euro. Tutte cose che avrebbero portato un contributo. Forse non arrivavamo alla cifra finale, ma potevamo dare una mano e poteva essere un elemento culturale per tutta la città. Se i 23 mila tifosi presenti per Palermo-Brescia avessero dato cento euro a testa, i 2,3 milioni sarebbero già entrati in tasca. Abbiamo persino avuto proposte da 15 mila euro di gente che non voleva nulla in cambio".

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