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Delneri: “Zamparini, con te andrei sempre a cena. Porto? Ci fu un problema”

Delneri: “Zamparini, con te andrei sempre a cena. Porto? Ci fu un problema”

Il tecnico dell'Udinese ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera da allenatore: "I motivi del fallimento al Porto. Alla Roma schieravo Cassano, Totti, Montella e Mancini, ma in difesa...".

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Giunti alla dodicesima giornata di campionato, la sua Udinese si trova a pari punti con Sampdoria e Chievo (due delle sue ex squadre, peraltro) alla dodicesima posizione.

Gigi Delneri è uno dei tre tecnici subentrati in questa stagione di Serie A: oltre a lui, De Zerbi al Palermo e Pioli (con Vecchi) sulla panchina nerazzurra.

Alla terza sosta del campionato, il mister di Aquileia può dirsi soddisfatto del percorso intrapreso dalla sua squadra che, rispetto a quanto fatto con Iachini, è riuscita ad inanellare una serie di risultati positivi, abbandonando la zona rossa della classifica.

Oggi Gigi Delneri si racconta attraverso le colonne del 'Messaggero Veneto', ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera. "Perché fallii al Porto? Il grosso della squadra arrivò al termine del ritiro perché era reduce dagli Europei - risponde l'attuale allenatore dell'Udinese -. In rosa avevo dei giovani come Pepe, Quaresma e Ricardo Costa. Per me era necessario un ricambio. Non mi adattai in maniera veloce, ma in quella stagione poi il Porto arrivò sesto e cambiò parecchi allenatori". Nello stesso anno Delneri allenò la Roma di Sensi. "Davanti schieravo Francesco Totti, Antonio Cassano, Vincenzo Montella e Amantino Mancini. Segnarono 60 gol e posso solo ringraziarli. I problemi erano in difesa. Con me esordirono De Martino, Scurto, Corvia... Mi dimisi a marzo quando ero sesto in classifica, mica ultimo e commisi un errore che oggi non rifarei". Nel 2006 arriva la chiamata di Zamparini e del Palermo. "Il presidente Zamparini è così. Gli piace l’osservazione. Di calcio ne capisce, ma il pallone non è matematica, qualcosa si sbaglia sempre. È la prestazione che stabilisce se sei bravo o meno, non il risultato. Comunque con lui a cena andrei sempre", conclude Delneri.