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Amedeo Grieco a Mediagol: “Il mio amico De Zerbi, ‘malato’ di calcio. La follia con Gattuso. Iemmello obiettivo rosa, ma non solo lui”

Amedeo Grieco a Mediagol: “Il mio amico De Zerbi, ‘malato’ di calcio. La follia con Gattuso. Iemmello obiettivo rosa, ma non solo lui”

L'intervista al comico del duo 'Pio & Amedeo', tifoso foggiano doc: "De Zerbi e Mourinho hanno un aspetto in comune. A Foggia non vedevamo gran calcio da parecchio tempo, poi è arrivato lui".

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37 anni compiuti tre mesi fa e tanta personalità dimostrata al suo primo giorno da allenatore del Palermo.

Roberto De Zerbi ha sedotto Maurizio Zamparini, che a tempo debito aveva ricevuto ottime referenze dai suoi consiglieri (Gianni Di Marzio su tutti). Una volta palesate le volontà di Ballardini di dire addio, il patron friulano non ha avuto esitazioni a portare in rosa l'ex Foggia. E proprio un tifoso foggiano doc, Amedeo Grieco del celebre duo comico 'Pio e Amedeo', ha raccontato a 360° il mister bresciano: intervenendo sulle frequenze di Radio Action 101.2 nel corso della trasmissione Radio Mediagol, Amedeo ha rivelato alcuni particolari curiosi relativi al nuovo tecnico dei rosanero. "Zamparini ha fatto un affare a portare De Zerbi a Palermo? Per quello che abbiamo visto noi a Foggia, lo possiamo dire a gran voce. Il mister, oltre ad essere uomo di principi e onesto intellettualmente parlando, è anche un 'malato' di calcio. Dico 'malato' perché dire 'esperto' sarebbe riduttivo nei suoi confronti. Vive per il calcio", ha detto Amedeo che poi è tornato ai motivi dell'addio col Foggia. "Io credo che quando c'è un amore particolarmente forte tra due persone, basta poco per fomentare le incomprensioni. Così è stato per Roberto (De Zerbi, ndr) e la società foggiana. Il mister è rimasto a giugno a Foggia pur sapendo di essere corteggiato da squadre di Serie B e di Serie A, vedi il Crotone. Ha deciso di proseguire, ma probabilmente il modo in cui ha chiesto alcune garanzie alla presidenza, non sono piaciute alla stessa società. Alla fine è andata così. A mente fredda, credo che tra un anno entrambi (allenatore e società, ndr) si pentiranno di questo epilogo... magari spero di no per il Palermo (ride, ndr)".

GATTUSO - Con il Foggia il sogno solamente accarezzato di riportare la squadra in Serie B dopo 18 anni. A giugno scorso, però, nel doppio confronto con il Pisa, ad avere la meglio sono stati i toscani... guidati da Rino Gattuso. "Vi racconto un aneddoto. Tra la partita d'andata e quella di ritorno dei play-off per andare in B, Roberto ha messo come screensaver del suo telefono personale la faccia di Gattuso che ringhiava (ride, ndr) - ha raccontato Amedeo Grieco durante Radio Mediagol -. Io gli ho detto: 'Roberto, non è normale. C'è chi mette la foto dei figli, della moglie... ma non questa'. Lui mi rispondeva che questa cosa lo caricava tanto. Al di là di questo, chiaramente, stima incondizionata tra lui e Gattuso. Erano degli avversari solamente sul campo".

COME MOURINHO - C'è curiosità di conoscere il modo di giocare del nuovo Palermo formato De Zerbi. "Vedete, noi del Foggia siamo nel fango della Lega Pro da troppi anni. Ho visto davvero campionati disastrosi, squadracce, campacci... Ma un calcio come quello proposto da De Zerbi non lo vedevo da molti anni, forse dai tempi di Zeman - ha proseguito Amedeo -. E' un gioco studiato, ordinato, frutto del lavoro del mister. Possiamo dire che con lui non sembrava di vedere partite di Lega Pro, categoria che non ci spetta. De Zerbi come Mourinho? Per me hanno un aspetto in comune. Una particolarità dello Special One consiste nel fatto che tutti i giocatori delle sue squadre avrebbero dato la vita per Mourinho. E' un po' quello che riesce a creare anche De Zerbi con la propria squadra. Lui è un allenatore che fa sentire importanti i propri giocatori, ma non sconfina mai e non li vizia".

IEMMELLO - I primi contatti tra Zamparini e De Zerbi risalgono a ferragosto (qui il retroscena). La richiesta di portare Iemmello in rosa sarebbe stata strettamente collegata all'approdo in Sicilia dell'allenatore classe '79. "Sì, ho seguito da vicino la situazione. Pietro è un pupillo del mister De Zerbi che ci teneva a portarlo a Palermo - ha spiegato il comico foggiano -. Fino all'ultimo secondo di mercato ci ha provato, ma poi il Sassuolo ha cambiato idea e ha preferito tenerlo. A proposito di Iemmello, l'ho sentito proprio qualche giorno fa. Mi ha raccontato che il suo impatto con il Sassuolo è stato positivo: sa di dover partire dietro nelle gerarchie, ma è pronto a subentrare quando Di Francesco lo chiamerà in causa. E' un giocatore valido per la Serie A e alla lunga farà vedere di che pasta è fatto.

ALTRI PUPILLI -"Alcuni pupilli di De Zerbi al Foggia lo raggiungeranno al Palermo? Beh, lo so che volete toglierceli tutti (ride, ndr). Sicuramente, tra le punte di diamante dell'attuale oganico spiccano Vacca, un playmaker molto forte e certamente sprecato per la Lega Pro, Sarno, Riverola. Quest'ultimo era stato criticato da un po' tutto l'ambiente, me compreso, ma De Zerbi ci ha sempre creduto e da marzo in poi ha smentito tutti gli scettici".

DIAMANTI -"Non vedo l'ora di parlare con Roberto (De Zerbi, ndr) per sentire che rapporto si è instaurato con Diamanti, perché sono entrambi dei personaggi particolari", ha aggiunto Amedeo durante il format Radio Mediagol. "Roberto è uno abbastanza serio, sempre concentrato sul suo lavoro e sul calcio; mentre Alino è un po' più pittoresco (ride, ndr), ha una personalità più estrosa e creativa".

ZAMPARINI E PALERMO - L'intervento in radio di Amedeo si chiude con un parere su Zamparini. "Forse io rappresento una voce dal coro. A me Zamparini è sempre stato simpatico, specialmente perché fa ciò che vuole (ride, ndr). Solo grande stima per lui, anche se immagino che a Palermo non si stia mai tranquilli con lui, perché per ogni allenatore non deve essere facile vivere con la spada di Damocle sul capo - ha aggiunto -. Palermo è la squadra più simpatica del Sud insieme al Napoli: non me la sento di fare un pronostico, ma immagino un match spettacolare, ricco di reti e giocato a viso. Dico questo perché conosco la filosofia di gioco del mio amico De Zerbi e il potenziale offensivo del Napoli".