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UN CALENDARIO DA INCUBO TRE BATTAGLIE PER CHIUDERE IL 2012, ORA SERVONO TRE IMPRESE

di Alessandro Rubino Nel mondo del calcio lultimo mese dellanno è da sempre dedicato ai bilanci e alla preparazione delle strategie future: in particolare, per il Palermo questi ultimi giorni.

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di Alessandro Rubino Nel mondo del calcio lultimo mese dellanno è da sempre dedicato ai bilanci e alla preparazione delle strategie future: in particolare, per il Palermo questi ultimi giorni del 2012 rappresentano anche la possibilità di capire se la cura Gasperini ha realmente fatto effetto e cosa il mercato invernale dovrà portare, indipendentemente dalle valutazioni già fatte, per dare quel quid in più ad una squadra che avrà bisogno di essere puntellata in più reparti. Il calendario di fine anno ha già proposto ai rosa lInter, mentre ora riserverà la sfida alla Juventus, seguita da quelle con Udinese e Fiorentina. Serviranno tre imprese e non sarà una passeggiata, è evidente. Sarà però importante capire la risposta dei giocatori, specie di quelli più rappresentativi e chiamati a prendere per mano il Palermo per salvare questo collettivo palesemente più debole rispetto alle scorse stagioni: ora è il momento di tirare fuori la personalità. Con i nerazzurri, domenica scorsa, non sono arrivati punti ma non sono mancati segnali confortanti. Saranno state le motivazioni trasmesse dallex avvelenato Gasperini, sarà che il Palermo spesso si esprime meglio contro le grandi o sarà che lInter è attualmente in affanno, ma la squadra ha risposto bene giocando finalmente a calcio anche senza il totem Miccoli o il faro Donati. Lunica vera pecca, tolto lo sfortunato infortunio di Garcia, è la chiara mancanza di incisività di questo Palermo. Tuttavia, i tre lì davanti non hanno fatto male: Dybala ha dato filo da torcere a Samuel, Brienza ha fatto come sempre la sua parte ed Ilicic non ha demeritato, dando anche una buona dose di quantità coi suoi profondi ripiegamenti difensivi. Qualche problema però cè e si vede, a prescindere dalla presenza in campo o meno di Miccoli: imprecisioni nellultimo passaggio e poche occasioni nitide per andare a segno sono ormai una spiacevole costante. Questa difficoltà nellimpensierire i portieri avversari costituisce un dato preoccupante, ora che ci si ritroverà ad affrontare la solida Juventus del rientrante Conte e le quadrate Udinese e Fiorentina di Guidolin e Montella. Calendario duro, difficile. Un ciclo terribile iniziato con il derby e proseguito con la sconfitta immeritata con lInter nelle due partite più abbordabili di questo periodo. Già, perché la Juventus ha dimostrato di essere una corazzata quasi imbattibile, perché tra le mura amiche lUdinese ha sempre una marcia in più e perché la Fiorentina è al momento la squadra che gioca il miglior calcio in Serie A. È inutile negarlo, il Palermo partirà nettamente sfavorito contro queste squadre. La gara sulla carta meno ostica può essere quella di Udine, ma Di Natale e compagni hanno sempre fatto penare i rosanero. Sarà un match da tripla... come del resto quelli contro i campioni dItalia e i gigliati. Conteranno le motivazioni: il resto lo faranno la qualità degli uomini in campo e gli episodi. Importantissima sarà la partita di fine anno contro i viola, dopo la quale il Palermo non giocherà in casa per un mese tra sosta natalizia e successiva ripresa del campionato a gennaio col doppio turno esterno a Parma e Napoli, ultimo match del girone dandata e primo del girone di ritorno. Sarà fondamentale salutare i tifosi quantomeno con una buona prestazione. Oggettivamente, non sarà facile contro i vari Jovetic, Borja Valero, Aquilani e la piccola colonia degli ex (dal portiere Viviano a Cassani, passando per Toni e lex idolo Migliaccio). Il popolo rosanero, intanto, deve pensare positivo e non guardare tanto alla classifica quanto alle prove offerte dai giocatori: anche perché, con un po di sano realismo, occorre pensare che far punti contro questi avversari è compito arduo per chiunque. Figuriamoci per il Palermo, che ha dei limiti strutturali ed è una squadra più debole, non soltanto dal punto di vista tecnico ma anche e soprattutto caratteriale, rispetto al recente passato.