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Juve: a Tevez la maglia di Del Piero

Sono poche, ormai, le vere bandiere nel calcio..

Mediagol43

Sono poche, ormai, le vere bandiere nel calcio.

Ancora meno sono i calciatori simbolo di una squadra, che, dopo aver onorato la maglia per anni, con garbo e in punta di piedi hanno lasciato il proprio club, rifiutando contratti con squadre minori in Italia e scegliendo il ritiro definitivo.

Uno solo, non riscuotendo più la fiducia del proprio club come giocatore e non trovando spazio nell’immediato nella dirigenza della propria ex squadra, ha deciso di andare a giocare letteralmente all’altro capo del mondo, per non ferire in alcun modo i propri tifosi rimasti orfani del proprio storico campione.

Al passaggio virtuale di consegne tra il campione del recente passato e colui che aspira a ripeterne le gesta in termini di decisività e talento è dedicata la monotematica prima pagina odierna dei principali quotidiani sportivi nazionali.

“La Gazzetta dello Sport” apre con la Juventus che ha preso Tevez, facendo vestire da subito al neo-acquisto la maglia numero 10 che fu di Del Piero.

La prima pagina del “Corriere dello Sport” descrive l’entusiasmo del popolo bianconero, animato da grandi aspettative sull’attaccante argentino.

“Tuttosport” apre, infine, con l’immagine di Tevez che mostra fiero la maglia numero 10 della Juventus, mandando in delirio i tifosi bianconeri.



In viso porta i segni di uno sfortunato incidente casalingo, anzi, a dirla tutta, l’infanzia del talento argentino è stata decisamente difficile, segnata dall’abbandono da parte della famiglia biologica.

Attaccante potente e con considerevole agilità nel dribbling, riveste con facilità sia il ruolo di prima che di seconda punta quanto, infine, quello di trequartista. Sa essere un giocatore prezioso anche in fase di non possesso, portando un pressing asfissiante sui portatori di palla avversari sull'intero fronte offensivo. Di certo il senso del gol non gli manca, ed è dotato di un tiro molto forte, riuscendo spesso a segnare dalla lunga distanza.

Ai tifosi juventini è legittimamente concesso, dunque, sognare.

Dolores Bevilacqua