pressroom

PRESS ROOM ROSANERO, MUNOZ: “Con Sannino un Palermo più accorto in difesa. Sono un centrale, non un terzino. Dybala è straordinario”

Di Calogero Fazio.

Mediagol8

Di Calogero Fazio

Prima conferenza estiva per Ezequiel Munoz. Direttamente dallo ‘Sportwell’ di Malles, sede del ritiro estivo del Palermo Calcio, il difensore argentino ha parlato delle sue aspirazioni a livello professionali e dell’impatto con mister Sannino. Con l’avvento del tecnico di Ottaviano, cambia parecchio a livello difensivo. E i giocatori stanno pian piano assimilando il credo tattico del nuovo coach. “Sono sempre pronto a giocarmi il posto, abbiamo un mister nuovo e comunque sia io devo impegnarmi al massimo. Meglio avere concorrenza, impari a crescere, impari a confrontarti con altri sapendo che non puoi rilassarti, devi stare sempre sul pezzo per giocarti una maglia. Qui a Palermo abbiamo giocatori forti in difesa, penso che con il modo di giocare del mister avremo una buona difesa. Piano piano stiamo imparando il suo credo, il mister ha delle buone idee di gioco, con l’allenamento possiamo fare bene – ha proseguito Munoz -. Con lui si lavora molto di più nella copertura, puoi stare sempre tranquillo perché dietro di te c’è la copertura di un compagno. Sannino vuole che diamo la sfera al primo uomo che vediamo, dobbiamo infondere sicurezza, è il centrocampista che deve giocare la palla. Sannino somiglia a Delio Rossi perché a entrambi piaceva giocare la palla sull’uomo, ma ora abbiamo Sannino ed è inutile continuare a pensare a quando c’era Rossi. Pensiamo al presente e non al passato”.

La vocazione naturale di Ezequiel Munoz è quella di giocare al centro della difesa, ma negli ultimi anni spesso e volentieri il ragazzo è stato spostato largo a desta. Un ruolo probabilmente non suo. Adesso le cose potrebbero cambiare. “Ho giocato in tanti ruoli, cercando di dare sempre il massimo per la squadra, sono sempre pronto a dare il massimo in qualunque posizione del campo - ha spiegato il difensore argentino -. Ora però devo stare tranquillo, ascoltare il mister e fare una bella stagione, migliorando giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento. Non penso al fatto che sia una grande occasione, ma solo a migliorare, sperando di poter giocare il più possibile. È chiaro che preferirei farlo al centro della difesa. A tutti piace giocare nel proprio ruolo, ma se il mister vuole che giochi altrove darò il massimo. Certo, sarei felice di fare il centrale. Alla fine decide il mister, io sono pronto a tutto, ma se gioco centrale è meglio”.

Munoz ha anche parlato di alcuni dei volti nuovi in casa Palermo. Uno di questi è il talentuoso Paulo Dybala, giocatore di cui si dice un gran bene, un altro è Egidio Arevalo Rios, il capitano della Nazionale uruguayana che in questi giorni ha preso parte ai Giochi olimpici di Londra. “Rios ancora non lo conosco, ma sappiamo che è un guerriero, uno che combatte tanto a centrocampo - ha puntualizzato Munoz -. Dybala ha fatto cose straordinarie in campo, però è giovane e dobbiamo aiutarlo. L’ho visto felice, gli faccio da interprete quando posso, lui chiama sempre il compagno più vicino in mezzo al campo”.

I paradossi del calcio: Munoz ha perso il posto al centro della retroguardia rosa per ‘colpa’ di Giulio Migliaccio. Un centrocampista adattato in difesa. La cosa ha messo un po’ di rabbia in corpo al calciatore argentino. “Migliaccio è un centrocampista e veniva impiegato nel mio ruolo, non si trattava di fastidio, ma avevo un po’ di rabbia, però era anche giusto che ci fosse. Se non hai rabbia non puoi giocare a calcio. In quel momento evidentemente Migliaccio era il migliore in quel ruolo. È anche uno stimolo per migliorare. Poi le critiche io nemmeno le ascolto, non leggo i giornali, ascolto solo il mister e i compagni. E sono quelle le critiche che mi fanno bene e mi aiutano a crescere. Se mi hanno criticato in tv o sui giornali io non ne so nulla”.

Munoz ha chiuso il suo intervento in conferenza stampa parlando del presidente Zamparini e dei nuovi dirigenti rosanero, Giorgio Perinetti e Patricio Teubal. “Zamparini non ci ha chiesto nulla. Sappiamo che dobbiamo fare il massimo per arrivare il più in alto possibile. Sarà un campionato un po’ difficile, ma quello che chiede il presidente è arrivare il più in alto possibile in classifica. I nuovi dirigenti fanno il loro lavoro - ha concluso Ezequiel Munoz -. Io non mi accorgo del cambiamento. Si vede in allenamento però che c’è voglia di fare meglio degli altri anni, sono davvero convinto che faremo vedere cose buone in campo. Possiamo fare meglio dell’anno scorso, sono arrivati tanti giocatori forti, in questa stagione faremo bene”.