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PALERMO-ROMA UNA PARTITA SPECIALE: TUTTE LE RINASCITE ROSANERO LEGATE ALLA ROMA

Di Calogero Fazio.

Mediagol8

Di Calogero Fazio

Di sfide tra grandi città del centro-sud ce ne sono state tante, eppure nessuna ha il sapore speciale di Palermo-Roma. La storia del calcio ha più volte fatto incrociare i destini di queste due società, unite in primis dalla figura di Franco Sensi. All’inizio del 2000 entrambi i club affidavano i rispettivi destini al patron Sensi che prima di ogni altro intuì le potenzialità di un Palermo che poteva gravitare nell’élite del calcio.

La festa ebbe inizio nell’agosto di quello stesso anno, quando Roma e Palermo si affrontarono in un’amichevole estiva che inaugurava ufficialmente l’era Sensi-D’Antoni all’ombra del Monte Pellegrino. Quella sera la “Favorita”, con oltre 25.000 spettatori sugli spalti, faceva da cornice. Chi c’era ricorda benissimo come anche quella partita avesse un sapore speciale. Gabriel Batistuta realizzò il primo gol, di una lunga serie, in maglia giallorossa. Per dovere di cronaca va ricordato che a fine campionato la Roma si sarebbe laureata campione d’Italia e il Palermo avrebbe ritrovato un po’ della dignità che da sempre merita, ottenendo la promozione diretta in Serie B, dopo diversi anni di immeritato purgatorio nelle serie minori: un doppio trionfo mai più ripetuto dalla famiglia Sensi.

La rinascita del Palermo era legata a doppio filo con uno dei periodi più gloriosi della storia della Roma, ma già nel dicembre dell’86, quando i vertici della FIGC avevano cancellato il Palermo dagli almanacchi del calcio che conta, la Roma di Dino Viola si era mossa per giocare una partita nel capoluogo siciliano con l’intento di “commemorare” i colori rosa. Quel pomeriggio, per l’occasione, i capitolini scesero in campo con una maglia tutta rosa e con un vistoso colletto nero. Un omaggio al Palermo, radiato e in via di rifondazione. Quella volta, l’avversaria di turno dei giallorossi, nella bella cornice di una “Favorita” in aperta polemica con i vertici del calcio italiano, era la temibilissima Nazionale olimpica dell’Unione Sovietica, che piegò le resistenze della Roma imponendosi per due reti a una. All’esecuzione dell’inno nazionale italiano (contrapposto all’inno sovietico) dalle curve si levò pure qualche fischio, il nemico dei colori rosa era stato individuato. Quella sera si ricominciò a parlare con forza del ritorno del calcio a Palermo.

Di acqua sotto i ponti oramai ne è passata parecchia. I Sensi hanno lasciato prima il Palermo e poi anche la loro amata Roma e sabato al “Barbera” si affronteranno la Roma degli americani contro il Palermo di Zamparini. Cosa ci riserverà questa volta il destino? L’amichevole contro l’Unione Sovietica fu un primo segnale di rinascita per i colori rosanero, l’arrivo dei Sensi riportò il Palermo a livelli accettabili dopo anni di umiliazioni in Serie C: magari tra una decina d’anni vi racconteremo di un Palermo che nel marzo del 2013 tutti davano già per spacciato e invece proprio contro la Roma si rimise in carreggiata, tornò a volare e finì il campionato centrando la salvezza.