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PALERMO-LAZIO: ROSANERO BATTUTI MA PER NULLA PIEGATIGiocare allora di pranzo ancora indigesto per il Palermo

di Fabio Corrao Quando al termine di una partita se ne riguarda mentalmente il film e si giudicano migliori in campo due calciatori della squadra di casa e il portiere e il difensore centrale della.

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di Fabio Corrao Quando al termine di una partita se ne riguarda mentalmente il film e si giudicano migliori in campo due calciatori della squadra di casa e il portiere e il difensore centrale della squadra ospite, si pensa inevitabilmente ad una partita dominata in lungo e in largo dalla prima. Questa potrebbe essere la sintesi di Palermo-Lazio, aperitivo di giornata, con la differenza sostanziale, in riferimento al ragionamento di cui sopra, che la partita è stata vinta dagli ospiti con un tiro e mezzo in porta nellarco di novanta minuti e, a dire il vero fino in fondo, con una organizzazione difensiva di grandissimo livello. E andata male al Palermo, che aveva puntato questa gara per ottenere il riscatto dalla scialba prestazione di Udine, ma una squadra la si può rimproverare per scarso impegno, e non è certo il caso dei rosanero, che hanno pompato gioco e occasioni da gol, magari alle volte con troppo impeto e troppa generosità a scapito della linearità, e che sicuramente non meritavano la punizione impietosa ed eccessiva della sconfitta. Che il momento non sia di quelli più felici, esatto opposto del periodo che stanno vivendo i biancocelesti ai quali riesce tutto, è limmagine emblematica dellinfortunio di Abel Hernandez, appena entrato in campo per ribaltare i destini di una gara incanalatasi su binari contrari e finito invece in lacrime e zoppicante a bordo campo. Migliori in campo di una gara bella per intensità sono stati indubbiamente Muslera e Dias per la Lazio: il primo è autore di parate prodigiose su Pinilla e Migliaccio, il secondo sigla un gran gol ed è un vero baluardo difensivo. Nel Palermo si ripetono su livelli di assoluto valore, esattamente come ad Udine, Federico Balzaretti e Mauricio Pinilla, entrambi animati da un grande furore agonistico che li rende i calciatori più pericolosi e gli ultimi ad arrendersi tra le fila del Palermo. Probabilmente Delio Rossi avrebbe pagato di tasca sua per vincere questa partita, da un lato perché contro Lotito i sassolini dalle scarpe per il tecnico rosanero non finiranno mai, dallaltro per rimandare al mittente i rimbrotti del presidente Zamparini, che in settimana aveva elogiato la fase difensiva del tecnico laziale Edi Reja. Invece purtroppo è andata come nessuno sperava. Bisogna però sottolineare che i rosanero escono da questo confronto, contro una squadra in grande condizione atletica e mentale, battuti ma per nulla piegati, autori di un match orgoglioso e combattivo che con un pizzico di quella buona sorte tanto chiacchierata in settimana avrebbe potuto prendere una piega opposta a quella maturata. Si aspettano a questo punto i rientri a pieno organico di Fabio Liverani e soprattutto di Fabrizio Miccoli, giocatori in grado di invertire assieme ai compagni un trend che sta prendendo una china grigia.