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PALERMO, AVANTI A PICCOLI PASSI A VERONA ROSANERO AVANTI CON UN GRAN GOL DI FORMICA. NELLA RIPRESA IL CHIEVO PAREGGIA CON THEREAU SU RIGORE

di Sarah Castellana In altri tempi un pareggio a Verona sarebbe stato accolto con soddisfazione. Ma così non può essere adesso, in un momento cruciale del campionato dove il Palermo.

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di Sarah Castellana In altri tempi un pareggio a Verona sarebbe stato accolto con soddisfazione. Ma così non può essere adesso, in un momento cruciale del campionato dove il Palermo sarà ormai costretto sempre alla vittoria per mantenere accese le speranze della salvezza. Purtroppo però al Bentegodi è stato proiettato un film già più volte visto questanno, con i rosanero che passano in vantaggio e si fanno agguantare con una scelleratezza difensiva. E toccato stavolta a Santiago Garcia, che ingenuamente lascia il braccio largo in area di rigore: Tagliavento non poteva obiettivamente non fischiare la massima punizione per i clivensi, consegnando così agli annali il brodino tiepido dell1-1 che può soddisfare solo la squadra di Eugenio Corini. Mister Malesani ha accantonato (era ora, verrebbe da dire) la difesa a tre tornando al modulo ad albero di Natale che tante soddisfazioni ha dato al Palermo in passato. E i rosanero sono piaciuti da subito: corti, determinati su ogni palla e pronti a chiudere tutti gli spazi agli avanti veneti, riescono anche a passare in vantaggio grazie ad una grande intuizione e conseguente ottima esecuzione di Mauro Formica. E il Chievo non ha mai dato la sensazione di poter rientrare in partita, complice la giornata no di Paloschi. Come detto però, in questo campionato quando i danni non riescono a farli gli avversari, il Palermo se li crea da solo. Resta da capire perché il tecnico veronese, una volta subito il gol del pareggio, sia tornato allantico 3-5-1-1, che ha di fatto spuntato i rosa. Non ha più senso ormai la corsa allimbattibilità, lunico obiettivo da perseguire è ormai la vittoria, ovunque e contro chiunque. Con un punto a gara la serie B sarà inevitabile. Oltretutto, se qualcosa non ha convinto contro i clivensi, è stato il centrocampo: muscolare ma povero di qualità, attento in contenimento ma nullo, inesistente in fase di costruzione e proposizione di gioco. Nessuno degli interpreti in mediana ha brillato in questo senso. Adesso ci sarà solo da guardare con attenzione Genoa-Udinese di domenica pomeriggio, sperando che i rossoblù non centrino i tre punti, in attesa dello scontro diretto di vitale importanza del prossimo sabato sera al Barbera. Servirà, in quella circostanza, il pubblico delle grandi occasioni e un Palermo disinvolto e non intimorito, perché quella sarà probabilmente lultima occasione per rimanere vivi, per riuscire ancora a tenersi stretta al petto questa benedetta serie A.