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Mourinho: “Chiuso ciclo, Real nuova avventura”

Josè Mourinho, allenatore dell’Inter neo campione d’Europa, ai microfoni di Sky Sport, alla fine del match di Madrid. Come la vogliamo definire questa serata? “La competizione.

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Josè Mourinho, allenatore dell’Inter neo campione d’Europa, ai microfoni di Sky Sport, alla fine del match di Madrid. Come la vogliamo definire questa serata? “La competizione più importante per un allenatore di club, per un giocatore, per un presidente. E’ una gioia incredibile, interisti in festa, un sogno che è diventato realtà, una squadra fantastica, che ha fatto un percorso assolutamente fantastico. Adesso, piedi per terra, per godere di questo momento, ringraziare tutti quelli che hanno contribuito a questa grandissima stagione. Non dimentico nessuno, dal magazziniere al presidente, perché è una gioia fantastica di una stagione assolutamente incredibile”. Sta già pensando oltre? “Si, la stagione finisce, vado in vacanza, è diverso per un giocatore che deve giocare un mondiale. Oggi sono uno degli allenatori che ha vinto due volte la Champions con due club diversi. Chissà, domani voglio essere il primo a vincere con tre club diversi. Sono uno che non si ferma. Quando mi fermerò, sarà perché ho finito la carriera. Però, mentre sono un allenatore, mi sento ancora in forza per lavorare a questo livello di responsabilità e di pressione, voglio sempre di più per la mia carriera e devo pensare a quello che voglio fare. In questo momento sono più vicino a scegliere un nuova vita professionale”. E’ il Real Madrid, si può dire adesso? “E’ l’unica società che ha parlato con me. Non ho mai avuto contatti con loro direttamente, non ho parlato con il presidente, con Valdano, con nessuno. Nn ho parlato, non ho firmato, non sono stato vicino a questo. Ho promesso che dopo la finale avrei parlato con le persone che potevano decidere la mia vita. Mi hanno dato tanto all’Inter, dal presidente ai giocatori, a tutti quelli che lavorano con me, ai tifosi Però, io ho pagato, ho pagato perché ho dato tutto, ogni giorno ho asciato tutto quello che potevo lasciare. Per questo, mi sento libero di decidere la mia vita”. Perché il ciclo si chiude staserà? “Abbiamo vinto tutto, non c’è niente di più per vincere di nuovo. Abbiamo vinto le tre competizioni italiane, abbiamo vinto la Champions. Tutto quello che ha di più, per me non ha un grandissimo significato, perché sono le supercoppe, le intercontinentali, che per me non sono importanti. Quest’anno ho vissuto delle cose nel calcio italiano che non mi sono piaciute. Ringrazio il calcio italiano, perché è una esperienza fantastica, oggi sono un allenatore migliore di quello che ero due anni prima, ho conosciuto una cultura diversa, giocato un campionato diverso, sfidarmi con altri allenatori bravi che esistono nel campionato italiano, bravissimi giocatori in tutte le squadre. Mi è piaciuto, mi ha migliorato e ringrazi, però, sono successe delle cose che non mi sono piaciute, le squalifiche, il cartellino rosso, se non era l’arbitro era la persona vicina alla panchina che mi squalificava. Tante cose, veramente, non mi sono piaciute, un presidente che dice che sono un allenatore scarso, poi, arriva un altro allenatore e dice che io non porto niente al calcio italiano,perché sono portoghese. Per questa ragione, ho pensato, da tre o quattro mesi, alla possibilità di cambiare, per rispetto alla società e, principalmente, per rispetto a me stesso, per poter lavorare al massimo. No ho preso nessuna decisione, non ho firmato nessun contratto, non mi sono visto con nessun presidente di club. Ma, adesso, è ora di andare a vedere cosa farò. Però, oggi è importante che gli interisti di tutto il mondo siano in festa e noi, come professionisti, siamo i professionisti più orgogliosi del mondo, perché è una sensazione fantastica”. L’Inter potrà rimanere ad alti livelli anche senza Mourinho? “Penso che un allenatore non fa una squadra, è una parte importante della squadra. Come ha fatto con me, se andrò via, Moratti farà una bella scelta, con questi giocatori e con questa mentalità. Poi, ci sono cose che non si perdono mai, che rimangono per sempre, questa personalità, questo status che oggi l’Inter ha in Europa, non finisce mai. Fra qualche mese l’Inter sarà a Monte-Carlo per giocare la Supercoppa, per la prima volta dpo tanti anni, sarà teste di sere nei gironi sorteggi, andrà a giocare l’Intercontinentale. L’Inter non sarà mai la stessa. Dopo 48 anni sono molto, molto felice”. Chi può allenare l’Inter dopo di lei? “Secondo me, l’Inter ha bisogno di un grande allenatore”. Le mancheremo? Si, sicuramente. E’ stata una grandissima esperienza per me, per tutto il positivo e per tutto il negativo”. Ma in Spagna la tratteranno meglio “Magari no, vedremo. Per me è una sfida nuova, voglio vincere il terzo campionato dei tre paesi più importanti, vincere la Champions con tre squadre diverse. Poi, magri domani mattina decido che voglio vincere tre campionati consecutivi con l’Inter e rimango”.