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MERCATO: LA SCHEDA DI SEBA POCOGNOLI

Di Calogero Fazio.

Mediagol8

Di Calogero Fazio

Sebastien Pocognoli è un terzino sinistro belga di origini italiane. Sebastien è nato l’1 agosto del 1987 a Liegi, nella parte francofona del Belgio. Chi nasce a Liegi spesso ha più il ciclismo che il calcio nel cuore: la città è famosa in tutto il mondo per la storica corsa ciclistica, l’antichissima Liegi-Bastogne-Liegi, ma anche il calcio si difende bene. Lo Standard è uno dei club più importanti del campionato belga e con i suoi 10 titoli nazionali e una finale di Coppa delle Coppe (persa 2-1 contro il Barcellona nel 1982) vanta un certo seguito. Proprio nello Standard Pocognoli comincia a muovere i primi passi calcistici, arrivando a farsi un nome anche nelle rappresentative nazionali giovanili già tra il 2000 e il 2002. Appena quindicenne lascia la squadra della sua città per passare al Genk, che in quel periodo vive un momento di grandissimo splendore, con tanto di storico secondo titolo conquistato a maggio di quell’anno.

L’AVVENTURA AL GENK – Il quindicenne Sebastien, subito soprannominato “Poco”, fa molto bene nelle giovanili del nuovo club e presto si guadagna anche la stima del mister, tanto da esordire in prima squadra sedicenne nella stagione 2003-2004. Si tratta di una sola presenza, arrivata sostituendo un altro italo-belga come l’agrigentino Marco Ingrao, al 65 della sfida di campionato contro il KAA Gent. L’anno successivo non ha la stessa fortuna, fa qualche panchina con la prima squadra, ma di campo nemmeno l’ombra. Il 22 gennaio 2006, ormai diciottenne, la sua carriera cambia all’improvviso. Viene schierato titolare per la prima volta dopo non aver fatto nemmeno un minuto in tutta la stagione a causa di una serie di infortuni a catena che gli spianano la strada. La prova è buona, nonostante la sostituzione arrivata a metà della ripresa. Arriva la riconferma nel match contro il Westerlo della settimana successiva. Pocognoli segna e da quel momento non lascia più il campo per il resto del campionato, diventando titolare inamovibile e arrivando a collezionare 15 presenze. Il 2006-07 Poco lo passa ancora da titolare, giocando tutte le partite e guadagnandosi anche la convocazione per addirittura 2 europei: quello Under 19 del 2006, finito all’ultimo posto del girone, e quello Under 21 del 2007 dove il Belgio si arrende soltanto in semifinale alla Serbia. In campionato Pocognoli colleziona 30 presenze, nessun gol, ma 3 importanti assist. Un bottino importantissimo per un 19enne, tanto che nel giugno di quell’anno dalla vicina Olanda l’AZ Alkmaar di Louis van Gaal lo acquista offrendo al Genk 2,4 milioni. Il giovane belga firma un contratto di 5 anni e comincia quella che è la sua prima stagione all’estero.

ALLA CORTE DI VAN GAAL – La prima annata in Olanda è eccellente a livello di prestazioni individuali. Pocognoli segna due reti, gioca 28 partite e fornisce anche 3 assist ai compagni. Ma la stagione dell’AZ è disastrosa, gli uomini del tecnico olandese arrivano undicesimi, fuori dalle coppe e persino dagli spareggi per l’Europa che in Olanda coinvolgono all’epoca le prime dieci in classifica. Van Gaal ha già deciso di andare via al termine della stagione, ma la delusione per le brutte prestazioni lo convince a rimanere ancora un altro anno alla guida del club di Alkmaar. Sarà un campionato storico per il club, perché per la seconda volta dal 1965 l’AZ riesce a inserirsi nell’ininterrotto dominio Ajax-PSV-Feyenoord (la prima e unica volta era accaduto nel 1981) e conquista l’Eredivisie. Pocognoli gioca ancora titolare per tutta la stagione e segna altri due gol nella trionfale cavalcata dei suoi. In quella splendida annata trova anche i suoi primi minuti in Nazionale. È titolare nelle amichevoli con Cile e Giappone e disputa 30 minuti nel match di qualificazione ai mondiali contro la Bosnia.

IL RITORNO A LIEGI – Anche il 2009 comincia bene per Pocognoli, che gioca molte delle partite dei suoi impegnati anche in Champions League, eppure a gennaio dallo Standard arriva un’offerta di portata storica: con 2,2 milioni il club che lo aveva visto crescere si assicura le sue prestazioni, facendogli firmare un contratto fino al 2014 per quello che diventa il trasferimento più oneroso della storia del club. Nelle quasi due stagioni disputate mette a segno due gol e fa vedere di non aver dimenticato come si gioca in Belgio. Aumenta le sue sortite offensive, cambiando in parte stile di gioco, ma si gode la vita nella sua città, dove è considerato un idolo in una squadra ambiziosa come lo Standard, che ha vinto la coppa nazionale lo scorso maggio.

LE QUALITÀ TECNICHE – Pocognoli fa della corsa e dell’agonismo le sue armi migliori. Si tratta di un esterno nato offensivo, ma che col tempo ha arretrato il suo raggio d’azione trasformandosi in un terzino di rara affidabilità. Somiglia davvero tanto a Balzaretti per come riesce a limitare qualsiasi avversario, cosa non facile per un terzino che ha passato tutta la sua carriera tra Olanda e Belgio dove quasi tutte le squadre giocano col 4-3-3 con esterni alti che puntano costantemente l’uomo. Pocognoli sa farsi notare anche in fase offensiva: ha una buona tecnica, come raramente si vede in terzini che corrono così tanto; in una squadra come il Palermo, che valorizza il lavoro dei due esterni bassi, potrebbe fare benissimo. Strapparlo allo Standard non sarà facilissimo, ma una squadra come quella rosanero non si farà spaventare dai 4 o 5 milioni che potrebbero chiedere dalle parti di Liegi, specialmente qualora la volontà del giocatore fosse quella di partire per provare a fare il grande salto. Liegi è la sua città, ma le origini italiani potrebbero rendere invitante l’avventura in Serie A.