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MERCATO: la scheda del colombiano Teo Gutierrez

Teófilo Antonio Gutiérrez Roncancio. Chi segue il Palermo è ormai abituato a leggere gli articolati nomi dei giovani sudamericani che finiscono nel mirino dei rosanero. Dietro.

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Teófilo Antonio Gutiérrez Roncancio. Chi segue il Palermo è ormai abituato a leggere gli articolati nomi dei giovani sudamericani che finiscono nel mirino dei rosanero. Dietro questo nome si nasconde uno dei più interessanti e promettenti attaccanti del campionato argentino. La storia di Gutierrez è quella di tanti giovani che grazie al calcio riescono a riscattare la propria esistenza dalla povertà. Teofilo nasce a Barranquilla, una delle più grandi e turbolente città colombiane, il 27 maggio 1985. Era il 2004 quando tornando a casa, nel malfamato quartiere La Chinita, da un allenamento col Junior, il suo club di allora trovò la madre in preda al pianto: non sapeva come pagare laffitto e di lì a poco sarebbe stata sfrattata. "Stai tranquilla mamma - disse il giovane colombiano - quando sarò un calciatore ti regalerò una casa". E lo fece davvero pochi anni più tardi. "Il calcio mi ha salvato da una guerra. Da piccolo dovevo stare sempre attento, perché da un momento allaltro poteva comparire qualcuno e cominciare a sparare". Così ha dichiarato a Olé il colombiano, allontanatosi giovane dalla faida tra Malembes e Patrullas per il controllo del territorio cittadino. Secndo di 5 figli, i suoi genitori erano disposti a tutto pur di salvarlo dai proiettili. "Una volta ero affacciato alla finestra - ha raccontato il padre dellattaccante - e un ragazzo di una gang mi sparò colpendomi alla spalla, per fortuna nessuno dei miei figli era lì con me". La squadra con cui è cresciuto calcisticamente è il Junior. Lesordio ufficiale arriva però durante il prestito al Barranquilla, club con cui segna 16 reti nel 2006, conquistandosi la fiducia della sua società di appartenenza. Con il Junior gioca dal 2007 al 2009, disputa 79 partite segnando ben 46 reti, quarto cannoniere assoluto nel 2009 al mondo dopo Etoo, Forlan e Janko. Il Trabzonspor lo acquista per 4,3 milioni di dollari, ma in Turchia non entusiarma. Inizia benissimo con una tripletta contro il Bursaspor in Supercoppa di Turchia, ma poi rallenta, gioca soltanto 17 partite, realizzando 4 gol, e a fine stagione torna in Sud America, ceduto per 3 milioni di dollari al Racing di Avellaneda. Con i biancocelesti ha la possibilità di giocare col connazionale Giovanni Moreno. Segna i suoi primi due gol contro il San Lorenzo, il 26 febbraio del 2011, da allora le cose vanno decisamente bene: diventa subito capocannoniere del campionato di Clausura con 11 reti, di cui 4 doppiette, poi la stagione successiva realizza 6 gol nellapertura confermandosi uno dei bomber più prolifici della Primera Division. La ventiseienne punta colombiana in questi giorni ha detto definitivamente addio al club di Avellaneda, attratto dalle sempre più insistenti voci di interessamenti di club europei e sudamericani. "Il racing è una grande squadra - ha detto a Espn Radio Rivadavia -, però voglio andare in unaltra grande squadra, che sia in Argentina o allestero. Mi piacerebbe giocare in una delle grandissime squadre che mi stanno seguendo come River, Boca, Porto o alcuni club italiani. Vado daccordo con tutta la gente del Racing e con i dirigenti, però con laiuto di Dio vorrei trovare una sistemazione più importante. Dio è grande e mi ha aperto le porte del Racing. Con questa maglia ho potuto portare in alto il mio nome e quello del mio paese. La cosa che mi mancherà di più sono i tifosi, ho dato tutto per loro, farei qualsiasi cosa per vederli felici". Si tratta di un attaccante interessante, ma non più giovanissimo. Comprare punte di una certa età in Sud America è sempre un rischio per un club italiano: bisogna che facciano bene subito, che siano pronti a giocare in un campionato dove incontreranno forse le difese più organizzate del mondo. Ma se cè un attaccante dal piede caldo in questo momento in Argentina è senza dubbio lui. Forte di testa e veloce, dotato di un buon fisico e di una discreta tecnica, la sua dote principale è un innato fiuto per il gol, che gli ha fruttato tante realizzazioni fin dai primi anni di carriera. E un attaccante abbastanza completo, simile a Pinilla per certi versi, ma meno soggetto a infortuni. E capace sia di duettare con unaltra prima punta o di giocare come unico punto di riferimento in avanti. Potrebbe essere lerede del cileno a Palermo?