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MANIERO:”Io no nella storia per colpa di Toni”

In rosanero Filippo Maniero è rimasto giusto una stagione, il tempo di trascinare il Palermo a pochi punti dalla promozione nella massima serie. Lanno dopo i suoi compagni avrebbero vinto il.

Mediagol8

In rosanero Filippo Maniero è rimasto giusto una stagione, il tempo di trascinare il Palermo a pochi punti dalla promozione nella massima serie. Lanno dopo i suoi compagni avrebbero vinto il campionato, mentre lui andò a Brescia come parziale contropartita di Luca Toni. "Dal punto di vista personale Palermo è stata un’esperienza positiva - ha ricordato Maniero nellintervista concessa a Mediagol.it -. È stato un anno bello e intenso. Abbiamo sfiorato la promozione per pochi punti, mi sembra di un paio di punti, perché se avessimo vinto l’ultima partita a Lecce saremmo andati in Serie A. Una promozione che abbiamo sfiorato per un po’ e perciò è stato un anno anche dal punto di vista emotivo straordinario. Anche se poi non abbiamo raggiunto alla fine l’obiettivo che la società si aspettava e che i tifosi si aspettavano però abbiamo dato un po’ di gioia ad una piazza che da tanti anni viveva nel buio. Personalmente mi sono trovato bene e ho fatto un buon anno e non posso che ricordarlo con piacere. L’anno successivo è arrivato Toni e chiaramente la mia strada era un po’ chiusa ed è logico che avevo ancora voglia di giocare e di finire gli ultimi anni della mia carriera giocando. Sapevo che l’arrivo di Toni precludeva un po’ la mia posizione perciò d’accordo con la società sono stato ceduto. Però l’anno dopo hanno vinto il campionato e sono andati in Serie A ed è stato ancora più bello e mi sarebbe piaciuto farne parte. Sono cose che nel calcio capitano e non fa niente. Se Zamparini mi chiamasse per allenare il Palermo oggi direi di no. Adesso alleno una squadra di Eccellenza qui nella provincia di Padova - ha detto Maniero -. È il secondo anno che alleno in Eccellenza e per adesso mi accontento di questo. Poi vediamo cosa succederà più avanti. Non mi pongo limiti e non mi pongo traguardi. Vivo alla giornata e per il momento sono contento così, anche perché penso sia una buona categoria quella dell’Eccellenza e sicuramente mi servirà come esperienza per il futuro. Vediamo che succederà. Se Zamparini un giorno mi chiamasse al Palermo? Adesso come adesso - ha premesso con un sorriso lex attaccante di Milan e Palermo - direi di no perché è giusto avere esperienza, perché giocare è una cosa e allenare è un’altra. Non è la stessa cosa e me ne sono reso conto. Perciò io penso che come nel calcio giocato hai bisogno della tua gavetta, ce l’hai bisogno anche da allenatore. Il mio pensiero è questo. Devi fare gavetta e fare esperienza e poi provare la grande avventura. In questo momento ringrazierei il presidente però gli direi che non sarei ancora pronto per affrontare una situazione del genere".