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LE PAGELLE DI MEDIAGOL.IT CARPI-PALERMO 1-0

Di Fabrizio Anselmo Probabilmente i tifosi si erano abituati a vincere giocando male, ma un campionato di B non si vince solo con i muscoli e la quantità, serve anche tanta qualità e.

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Di Fabrizio Anselmo Probabilmente i tifosi si erano abituati a vincere giocando male, ma un campionato di B non si vince solo con i muscoli e la quantità, serve anche tanta qualità e fosforo nel reparto più importante, ovvero nel centrocampo. In un match giocato prevalentemente nella mediana, non poteva che essere un episodio a decidere il risultato finale, e così l’ingenuità di Daprelà costringe i rosa ad un inatteso ma preventivabile stop contro l’ostico Carpi, ennesima squadra a fare la “partita della vita” contro il Palermo. Migliore in campo Belotti, preso letteralmente a calci dagli avversari ma mai domo, peggiore Abel Hernandez: uno con le sue potenzialità non può giocare in questa maniera in Serie B, dove dovrebbe fare la differenza sempre e comunque. Nota a margine per larbitraggio: nessuno chiede che il Palermo sia tutelato dalla classe arbitrale, tuttavia sarebbe quantomeno opportuno usare lo stesso metro di giudizio per tutti gli episodi del match. UJKANI S.V. praticamente nessuna parata, intuisce il rigore ma non ci arriva per un soffio. MUNOZ 5,5 gli avversari tendono ad affondare i colpi lontano dalla sua zona di competenza, sono pochissimi infatti gli interventi decisivi ma in un paio d’occasioni Di Gaudio e Memushaj gli passano alle spalle con troppa facilità. L’inutile giallo gli farà saltare il match con la Ternana. MILANOVIC 5 soffre la velocità di Concas e sbaglia i tempi in un paio di uscite sui portatori di palla. Mezzo punto in meno per l’espulsione nel finale per una manata la cui volontarietà, tuttavia, è alquanto dubbia. Doveva essere la prova di maturità: rimandato. ANDELKOVIC 5,5 gli avversari si affidano a lanci lunghi che vengono tutti intercettati dallo sloveno, qualche difficoltà quando il Carpi gioca sulla velocità. PISANO 5,5 corre per novanta minuti più recupero, spesso a vuoto, ma gli va riconosciuto l’impegno profuso e la capacità di creare superiorità nella corsia di destra, sia in fase d’attacco che di difesa. BOLZONI 5,5 solita prestazione di quantità, l’ex Siena corre, attacca gli spazi e fa molta densità nelle zone calde del campo, ma fin quando non avrà qualcuno a cui passare i palloni in cabina di regia, non potrà mai essere davvero decisivo. LAFFERTY S.V. (dal 53’ s.t.) match giocato a centrocampo, non tocca praticamente un pallone. NGOYI 5,5 eccede in un paio di occasioni quando, in mezzo a due-tre avversari, prova ad uscire palla al piede ma per lui vale lo stesso identico discorso di Bolzoni. LLORES S.V. (dall’87’ s.t.) zero palloni toccati. BARRETO 6 a centrocampo fa sentire il fiato sul collo agli avversari ringhiando su ogni pallone, in partita soffre troppo la dinamicità di Memushaj. Alla lunga esce anche in fase d’attacco dove sforna un paio di buoni palloni che non vengono tuttavia valorizzati dagli attaccanti. Il giallo inutile in una ripartenza del Carpi a difesa schierata gli farà saltare la Ternana. DAPRELÀ 5 nei 69’ minuti giocati corre e crea superiorità numerica sull’asse sinistro insieme a Barreto, poi il tocco di mano, l’espulsione, il rigore ed il gol del Carpi. Senza alcun dubbio sfortunato, oltre che ingenuo. BELOTTI 6 in avanti è l’unico a correre e creare scompiglio nella retroguardia del Carpi. Nonostante sia poco assistito, insegue tutti i palloni e lotta come un leone provando a sfondare, ma si schianta contro le barricate del Carpi. HERNANDEZ 4,5 al 73’ minuto ci si accorge della sua presenza nel momento della sostituzione. Nel corso della partita non riceve palloni giocabili ma, a differenza di Belotti, non sposta il raggio d’azione per entrare nei punti caldi del campo. Verre S.V. (dal 73’) ogni qual volta il pallone arriva dalle sue parti, gli avversari gli chiudono ogni spiraglio costringendolo a lanci avventati o passaggi scontati. IACHINI 5,5 probabilmente andava dato più brio alla manovra rosa schierando qualche giocatore in grado di saltare l’uomo e creare superiorità, invece i rosa si presentano con un centrocampo tutto muscoli e niente cervello, venendo inevitabilmente travolti dalla mediocrità degli avversari. L’ingresso di Lafferty, Llores e Verre è alquanto tardivo.