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LE PAGELLE DI MEDIAGOL.IT BARI-PALERMO 2-1

Di Fabrizio Anselmo Poche sufficienze e tante valutazioni negative, il vero Palermo non è questo, non può esserlo, ma la realtà è che contro il Bari si è perso.

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Di Fabrizio Anselmo Poche sufficienze e tante valutazioni negative, il vero Palermo non è questo, non può esserlo, ma la realtà è che contro il Bari si è perso senza alcuna attenuante. Peggiore in campo un disastroso Terzi, mentre il migliore è Stevanovic che riesce a creare costantemente la superiorità ed attacca gli spazi con intelligenza. I rosa affondano con Gattuso che paga la mancanza di gioco e l’assenza di un uomo “dai piedi buoni” nella mediana del campo dove abbondano gli interditori. Il nuovo allenatore dovrà fare i conti con questa lacuna strutturale facendo di necessità, virtù. SORRENTINO 5,5 incolpevole sul primo gol e preso in controtempo sul secondo gol, sbaglia qualche uscita mostrandosi meno sicuro del solito. PISANO 4,5 si fa vedere una sola volta in partita, quando lascia la sua posizione per ritrovarsi a centrocampo a servire Belotti che mette al centro il pallone del 2-1, per il resto non spinge e non difende. Passata la tempesta, tornerà il sereno anche per lui, ma per il momento piove sul bagnato. MUNOZ 5,5 tanti interventi difensivi ma anche tanti palloni regalati agli avversari. TERZI 4 sembrava impossibile, eppure Terzi riesce nella non facile impresa di fare rimpiangere un giocatore che l’anno scorso aveva fatto molto male con il Palermo: Salvatore Aronica. Colpevole sul primo gol, quando non allontana il pallone con sufficiente veemenza, appare troppo insicuro per garantire la solidità necessaria alla difesa. DAPRELÀ 5,5 qualche errore dovuto alla foga, tanta corsa ma poca sostanza. Se l’alternativa è Morganella, meglio tenerselo stretto. BARRETO 4,5 il capitano rosanero cerca di mantenere unito il centrocampo ma è meno incisivo del solito in fase difensiva, facendosi saltare in velocità e ricorrendo spesso al fallo. Il gol del 2-0 nasce da un suo intervento scellerato su Sciaudone da cui scaturisce il calcio d’angolo che Ceppitelli trasforma in gol. NGOYI 4,5 sembra giocare per la prima volta con i compagni, sbaglia tanti appoggi e commette inutili falli. Gattuso lo fa uscire dopo la prima frazione di gioco sperando di cambiare marcia al centrocampo rosanero. LAFFERTY 6 solita quantità e qualità in campo per il nord-irlandese che si muove ininterrottamente dal centrocampo in su. Il gol è un delizioso tocco di coscia che coglie in controtempo Guarna. Meglio a partita in corso che da titolare. DYBALA 4,5 tanta corsa fine a sé stessa, tanti palloni persi con il primo stop, tanti “schianti” sui giocatori avversari che si frappongono alla sua corsa, tanti dribbling sbagliati, troppi i minuti giocati. Gattuso va in “all in” sull’argentino, ed affonda insieme a lui. Dal canto suo la giovane età e la necessità di crescere gradualmente, invece di essere lanciato titolare solo per via dei ‘numeri’ riusciti in allenamento o per non svalutarne il cartellino. DI GENNARO 5,5 prova più volte ad innescare Hernandez ed a duettare con gli esterni ma appare spesso evanescente sbagliando nei momenti clou della partita. Quando esce, la manovra sembra meno farraginosa. BELOTTI S.V. tocca un pallone che trasforma in assist vincente per Lafferty. Ci sarà spazio anche per lui. STEVANOVIC 6 con il primo tocco riesce quasi sempre a saltare il primo avversario ed a creare la superiorità. In fase di impostazione cerca sempre l’uno-due con il compagno più vicino per attaccare gli spazi in profondità, ma spesso pare predicare nel deserto. HERNANDEZ 5 prova ad impensierire la difesa del Bari in più occasioni ma non riesce ad esprimersi in maniera concreta. Il campionato del Palermo passa dai suoi piedi. GATTUSO 4,5 la squadra sembra spaccata in due, c’è la difesa e poi c’è l’attacco. Tutti i palloni saltano il centrocampo con campanili che si spengono la maggior parte delle volte tra i piedi degli avversari. C’è da sottolineare ancora una volta che una squadra con ambizioni di risalita non può essere così povera di qualità nel reparto più importante del campo.