E' un Palermo che ha soprattutto il merito di saper colpire con cinismo e concretezza quello visto da Francesco Caruso per la Gazzetta dello Sport. "Un, due, tre Pastore. Giù il cappello davanti all'uomo derby. E che derby: avvincente, spettacolare, zeppo di gol. Bellissimo ancor prima dall'inizio. Quando i due presidente, Zamparini e Pulvirenti, a braccetto entrano in campo e vanno sotto la Curva a salutare i tifosi del Catania tornati alla Favorita dopo 4 anni di porte sbarrate e derby dimezzati. Maxi Lopez e Ricchiuti i gol li sfiorano, li sbagliano, li sprecano. Il Flaco (magro in spagnolo) ne segna 3 e tutti diversi: di testa, di destro e di sinistro. Giampaolo recupera potenza che va a prendere posto a destra ma perde Ledesma e Carboni, oltre ai soliti Spolli, Capuano, Bellusci. A sorpresa inserisce Martinho che affianca Delvecchio al centra della linea mediana con Biagianti un passo più indietro e Mascara e Gomez ai fianchi. La prima mezzora è una falsa promessa che il Catania non mantiene perché va vicinissimo al gol ripetutamente ma alla prima occasione dei padroni di casa si fa infilare".
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Gazzetta:Catania dalle false promesse, Pastore…
E' un Palermo che ha soprattutto il merito di saper colpire con cinismo e concretezza quello visto da Francesco Caruso per la Gazzetta dello Sport. "Un, due, tre Pastore. Giù il cappello.
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