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De Rossi:”Come cambierà campionato Primavera”

Nelle ultime settimane il Campionato Primavera è stato al centro di diverse polemiche. C’è chi dice che deve essere strutturato in maniera diversa e chi sottolinea come la.

Mediagol8

Nelle ultime settimane il Campionato Primavera è stato al centro di diverse polemiche. C’è chi dice che deve essere strutturato in maniera diversa e chi sottolinea come la classifica sia del tutto inutile. Questo il pensiero in proposito del tecnico della Primavera della Roma, Alberto De Rossi. “Basta fare riferimento alle altre nazioni e fare un paragone con i giovani impiegati nelle loro massime serie e a quelli utilizzati nella nostra Serie A, da noi sono pochissimi e da loro molti, anzi tanti direi – ha sottolineato il mister dei baby giallorossi ai microfoni di Mediagol.it - I vertici federali soprattutto se ne sono accorti perché le nostre nazionali soffrono parecchio, del resto è naturale visto che ci sono differenze enormi tra il campionato primavera e quello degli ‘adulti’. Tutti ora si rifanno al modello che c’è in Spagna, Inghilterra o Germania dove c’è un campionato primavera ma l’anno di età è notevolmente più basso. Noi ad esempio giochiamo con due ‘91 e poi tutti ‘92 e ’93. Lì invece i 17 e 18enni fanno la primavera mentre dai 19 ai 21 non fanno più la primavera ma partecipano ad un campionato vero, mentre qui da noi ce ne sono diversi ragazzi che a quell’età giocano ancora con i più giovani. In Spagna addirittura fanno la serie B addirittura, non a caso la seconda squadra del Barcellona gioca in B e fa campionato, fa proprio classifica. In Germania funziona allo stesso modo, in Francia la seconda squadra gioca la C e fa classifica, in Inghilterra invece c’è un altro sistema. Chiaramente vedendo i risultati che ottengono le squadre delle altre nazionali – ha proseguito De Rossi – si sta pensando di ristrutturare il tutto mantenendo il campionato primavera ma chiaramente con un’età molto più bassa, 17-18 al massimo e gli altri che le società ritengono che siano di grande prospettiva invece di mandarli a giocare in C1, dove poi per vari motivi non giocano, farli rimanere in questa seconda squadra e farli partecipare ad un campionato vero che può essere di B o C1. E’ questo il pensiero ricorrente dei dirigenti federali che stanno abbracciando con convinzione questa idea. Noi tecnici primavera abbiamo anche partecipato ad uno stage con Sacchi. Questo è l’obiettivo, non so quando lo faranno e se lo faranno ma di sicuro sono tutti favorevoli. Soprattutto la cosa arriva anche dai tecnici delle prime squadre. Ad esempio noi come Roma negli ultimi anni stiamo giocando due o tre anni sotto età, i nostri ‘91 a parte Florenzi e Mladen che sono rimasti perché non hanno trovato una sistemazione idonea, stanno giocando in B da anni e ce ne sono tantissimi nostri nel torneo cadetto, molti stanno giocando, altri fanno qualche fatica, per questo sarebbe ideale tenere questi ragazzi tutti sotto le nostre dipendenze e farli giocare costantemente sempre e comunque. Di sicuro nel giro di un anno e mezzo crescerebbero, accorciando il gap che c’è tra la primavera e la prima squadra. Ma farli giocare a 20-21 anni in primavera secondo me e secondo tanti è inutile perché resta un campionato dei giovani”. Intanto sul campionato dei più giovani si sono accesi i riflettori della tv. “C’era stata un’impennata di Sky che aveva preso i diritti, poi non so perché la cosa è terminata. Noi con grande entusiasmo abbiamo già accolto le telecamere di Sportitalia ed è un’iniziativa molto lodevole – ha aggiunto mister De Rossi - Indubbiamente la tv facilità a conoscere meglio l’avversario ma soprattutto garantisce la visibilità di questi ragazzi che con la tv è immediata a differenza degli osservatori, era un peccato che non ci fosse”.