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Curiosità: Una delegazione del San Lorenzo va trovare Papa Francesco

Di Calogero Fazio.

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Di Calogero Fazio

Per quanto possa sembrare che nessuna parentela possa intercorrere fra l’austero mondo della religione, contrassegnato dalla fermezza e dalla rigidità cerimoniale e quello più irriverente e giocoso dell’universo pallonaro, un legame fra questi due modi di rapportarsi alla vita è più che mai possibile. E questo ancor di più se si considera che al soglio di Pietro è al momento seduto un uomo che sfugge a molte delle rigidità protocollari che solitamente scandiscono la vita di un Pontefice, nel corso del suo regno.

Per cui non stupisce affatto che un uomo come Jorge Mario Bergoglio, divenuto Papa Francesco dalla sua elezione al Soglio Pontificio a partire dal 13 marzo del 2013, ma rimasto uomo dall’animo semplice e bonario, abbia ricevuto quest’oggi nel Palazzo Vaticano una delegazione di tecnici, dirigenti e calciatori del club di calcio del San Lorenzo, squadra della natia argentina ricca di storia e tradizione, per la quale l’attuale Papa non ha mai nascosto di fare il tifo nel corso della sua lunga esperienza da cardinale di Buenos Aires.

Sì, perché nella vita di un Papa ci può anche essere una spazio per una passione sportiva. Ce lo ha dimostrato ampiamente Giovanni Paolo II, che non faceva mistero di essere un accanito amante di sport, un amore innato che si portava dietro dalla sua gioventù polacca. Discorso simile per Benedetto XVI, che si portava (seppur velatamente) dalla natia Baviera la passione per il Bayern Monaco, una della squadre più titolate del calcio tedesco e europeo, attualmente in auge nell’odierno panorama calcistico.

Per quanto concerne l’attuale Pontefice Francesco, ai tempi in cui reggeva la diocesi di Buenos Aires, mentre affrontava con autentico spirito missionario le miserie umane e lottava incessantemente per aiutare gli ultimi e i diseredati, c’era spazio anche per un abbonamento alle partite del San Lorenzo de Almagro, squadra amatissima da Bergoglio, una passione trasmessagli dal padre emigrato italiano.

Ci fu addirittura spazio per una Messa celebrata nel 2008, in occasione del centenario dalla fondazione del club azulgrana, oltre che per tante altre occasioni più o meno istituzionalizzate, in cui il Primate della Chiesa d’Argentina fu vicino alla sua squadra del cuore. E’ un sentimento forte e intenso, che da sempre alberga nel cuore del Bergoglio tifoso.

Il cardinale di Buenos Aires era famoso per le sue raffinate analisi e per le approfondite conoscenze che aveva sugli aspetti tecnici dello sport più amato del mondo. Dopo la sua elezione al Soglio di Pietro, è piuttosto legittimo immaginare i tifosi e i dirigenti di quella società esultare e avere un po’ di orgoglio, nonché ritenere Francesco un po’ come il “loro Papa”.

A pochi giorni da quel fatidico 13 marzo del 2013, ovvero da quella prima affacciata di fronte ai fedeli di tutto il mondo che cambiò radicalmente la vita della Chiesa, non mancò neppure la chicca di una lettera scritta dal neo-Papa al presidente del club azulgrana Matias Lammens. Nell’agosto scorso, in Vaticano vennero ricevuta anche le nazionali italiana e argentina, impegnate in un’amichevoli pochi giorni dopo.

A pochi giorni dalla vittoria conseguita dal San Lorenzo nel campionato di Apertura della stagione calcistica argentina, era piuttosto ovvio immaginare che una delegazione di quel club sarebbe andata a trovare il Papa, uno sportivo convintissimo con cui la società argentina stringe da tempo un legame di amicizia fortissimo che travalica l’aspetto sportivo per abbracciare calorosamente quello umano.

Dunque fra il pallone e la papalina, fra le affollatissime udienze in Piazza San Pietro e quelle che popolano gli stadi non c’è necessariamente incompatibilità, anzi lo sport, in quanto genuina passione che è capace di tirare fuori il meglio da tante persone e unire fraternamente i popoli, si pone in piena linea di coerenza con il più nobile spirito religioso. Ce lo confermano le esperienze dei Pontificati a noi più vicini. Ce lo confermano le passioni di un Papa amatissimo dai fedeli di tutto il mondo che sta governando la Chiesa in questi difficili anni, e che è anche da ritenersi il primo tifoso di un blasonatissimo club di calcio della lontana Argentina.