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C.d.Sera: Miccoli in forma mondiale, Milan ko

PALERMO — La seconda sconfitta consecutiva maturata in condizioni di estrema precarietà mette in angustie il Milan, il cui terzo posto fino a poco fa pareva comunque blindato, e alimenta.

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PALERMO — La seconda sconfitta consecutiva maturata in condizioni di estrema precarietà mette in angustie il Milan, il cui terzo posto fino a poco fa pareva comunque blindato, e alimenta con un combustibile di grande efficacia (l’entusiasmo) la sfida che il Palermo ha lanciato alla Samp per un posto in Champions League. Il successo dei siciliani (3-1) è stato inequivocabile e non può prestarsi a interpretazioni di sorta: il gol di Seedorf dopo le reti iniziali di Bovo ed Hernandez ha infatti avuto l’effetto di un’aspirina prima che Miccoli, con un tocco da genietto della lampada, chiudesse definitivamente il conto. Fossimo in Lippi, una riflessione importante sul miniattaccante rosanero noi la faremmo visto che al Mondiale servirà gente in forma, motivata e anche un po’ fuori dagli schemi. La partita si è sviluppata su due velocità differenti: quella sostenuta e leggera del Palermo e quella invece greve e macchinosa del Milan. Certo, ai rosanero si sono subito spalancate praterie incredibili grazie al gol di Bovo, arrivato dopo meno di 10 minuti e favorito da un errato posizionamento della retroguardia ospite. Con questa rete il Palermo poteva infatti tambureggiare l’incerto sistema difensivo avversario, riversandosi con le sue folate micidiali verso l’area di Dida e strapazzando una formazione già piena di rammendi. Tra i meriti dei siciliani anche quello di avere intuito al volo quale fosse il settore milanista di maggiore sofferenza (quello di centro-destra): non è stato un caso che un’alta percentuale degli attacchi del Palermo si sia sprigionata sul versante sinistro in virtù delle incursioni di Miccoli, Nocerino, Balzaretti e pure delle scorribande di Pastore. Insomma, non è stato difficile capire che la serata dei berlusconiani sarebbe stata tutta una durissima salita, a maggior ragione quando Hernandez, inizialmente preferito a Cavani, trovava il raddoppio capitalizzando un’invenzione di Miccoli (errore iniziale di Oddo). Sotto di due gol in poco più di un quarto d’ora di partita, il Milan ha vissuto frangenti di estremo disagio, se non addirittura di pericolo (paratissima di Dida sul destro basso di Miccoli al 34’), prima di cavare qualcosa di concreto dalla sua manovra ruminata (parate di Sirigu su Huntelaar e Pirlo, traversa sfiorata da Seedorf con un destro a lunga gittata), premessa alla rete di Seedorf (bell’inserimento su idea di Ronaldinho) che, giunta nelle battute iniziali della ripresa, alimentava per un po’ il sogno di un’utopistica rimonta. Di fronte alla sicurezza quasi sfrontata dei palermitani, il Milan poteva opporre soprattutto un carattere encomiabile attraverso il quale provava a riequilibrare la partita. È stato a questo punto che Leonardo ha giocato il tutto per tutto richiamando un difensore (Zambrotta) per inserire Pippo Inzaghi ma la straordinaria prodezza balistica di Miccoli giunta poco dopo (destro a rientrare che, quasi fosse telecomandato, andava a concludere la sua corsa nel «sette ») di fatto contribuiva ad abbassare il sipario sulla sfida. Quello che accadeva dopo, dalla rete in fuorigioco di Inzaghi al suo tocco a fil di palo su palla smarcante di Ronaldinho, alle trestoccate di Cavani neutralizzate da Dida e da Thiago Silva, era infatti semplicemente accessorio. Aberto Costa Fonte: Corriere della Sera