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Milan, Filippo Galli in tackle: “Non potevo sottostare ad un ricatto. Ecco la verità sul mio addio…”

Milan, Filippo Galli in tackle: “Non potevo sottostare ad un ricatto. Ecco la verità sul mio addio…”

L'ex responsabile del settore giovanile del club rossonero racconta la sua verità sull'addio al Milan: "Non c’era la voglia da parte della vecchia dirigenza di avere una progettualità definitiva"

Mediagol40

Non si placa la delusione di Filippo Galli. 

L'ex difensore centrale del Milan ed ex responsabile del settore giovanile del club rossonero, infatti, non ha mai accettato la decisione maturata dalla vecchia dirigenza di sostituirlo con l’attuale responsabile Mario Beretta. 

Galli, intervenuto ai microfoni di 'TuttoSport', è tornato a parlare dell'addio alla società del presidente Paolo Scaroni, raccontando tutta la sua verità: "Non ho fatto calcoli, sono stato coerente con le mie idee. Non potevo sottostare ad un ricatto legato alla presenza dei miei collaboratori, inoltre non c’era la voglia da parte della vecchia dirigenza di avere una progettualità definitiva. Sono stato coerente, e questo di solito dovrebbe pagare. Ma questa volta no: ora ci troviamo fuori dopo aver svolto un buon lavoro che si può toccare con mano. Tutti mi chiedono se ci sono i presupposti per parlare di un mio possibile ritorno al Milan, ma bisognerebbe domandarlo a chi oggi è responsabile dell'areca tecnica. Mi manca il mio lavoro, sto cercando di proporre le mie idee. In questo momento - ha aggiunto - sono in contatto con il presidente Aurelio De Laurentiis per il discorso Bari, ci siamo visti ad agosto. Lui vuole creare un polo di eccellenza al Sud sui giovani, però ora è concentrato sulla Prima Squadra. Ci aggiorneremo" . 

Sul lancio in prima squadra di Donnarumma, Calabria e Cutrone: "Provo grande soddisfazione, vuol dire che il lavoro svolto è stato proficuo. Questi sono i nomi più importanti, ma ci sono tanti altri ragazzi che ora sono in squadre minori, o in categorie inferiori, che presto potrebbero fare il grande salto. Dal 2012, quando la dirigenza del Milan decise di non fare più lo scouting dall’Under 15 in su, cambiammo modo di lavorare e con metodologie particolari abbiamo raggiunto frutti importanti. Gigio l’estate scorsa ha vissuto una situazione dura, che può avere influito sul suo rendimento. Ma sono pronto a scommettere che si riavrà: magari gli gioverà anche il cambio di guida tecnica fra gli allenatori dei portieri. Patrick è un ragazzo che ha sempre voglia di migliorare, ha fame, è uno che sa sfruttare ogni occasione e contro la Roma si è visto. Quando giochi con grandi campioni come Higuaín, puoi sempre rubare qualcosa. Questo sarà un anno importante per lui".

Su Caldara e Biglia: "Mattia è stato un investimento importante. Credo ci voglia pazienza, il ragazzo deve imparare i movimenti della difesa a quattro e Gattuso ha fatto bene a preservarlo. In prospettiva sarà sicuramente una colonna della retroguardia. Lucas ha un ruolo fondamentale in squadra. Credo che il play basso, in un 4-3-3, sia un elemento fondamentale e che il suo rendimento possa influire su tutta la squadra. Per esempio ho visto due gare differenti del Milan: contro il Napoli, nonostante il doppio vantaggio, ha giocato una gara d’attesa, chiuso, e Biglia ha avuto difficoltà. Contro la Roma, la squadra è stata più coraggiosa, i giallorossi hanno concesso più spazio con il loro atteggiamento tattico e Biglia ne ha giovato. Il rendimento dell’argentino avrà il suo peso nell’arco della stagione".

Sulle ambizioni stagionali del club: "La squadra è buona e non ci sono solo undici titolari, ma una rosa ampia che può permettere a Gennaro Gattuso di arrivare in fondo, in zona Champions - ha concluso -".

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