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Milan, Bakayoko: “Vogliamo la Champions League. Gattuso? Sue critiche illogiche, ecco perchè…”

Milan, Bakayoko: “Vogliamo la Champions League. Gattuso? Sue critiche illogiche, ecco perchè…”

Tiémoué Bakayoko si racconta: il centrocampista rossonero tra passato, presente e obiettivi futuri

Mediagol40

Parla Tiémoué Bakayoko.

Sbarcato a Milano ad agosto 2018 sulla base di un prestito oneroso di 5 milioni con diritto di riscatto fissato a 35 milioni per i rossoneri, il centrocampista francese di origini ivoriane, intervenuto ai microfoni di France Football, ha raccontato il suo passaggio al Milan soffermandosi sugli obiettivi per questa stagione, compreso il raggiungimento della Champions League: "È stato Leonardo che mi ha contattato è se avessi dovuto lasciare il Chelsea, lo avrei fatto solo ed esclusivamente per il Milan, perché è stato uno di quei club che mi ha fatto sognare  fin quando ero piccolo".

"Lo ringrazio sentitamente per avermi dato questa chance - ha proseguito Bakayoko -. Com’è stato avere anche Paolo Maldini al tavolo delle trattative? Senza voler dire bugie, è stato straordinario. Lui e Leo sono due figure iconiche della società".

Sul suo futuro: "Sto facendo una buona stagione e sono molto grato al Milan e sono molto contento qui, anche se all’inizio sono stato molto criticato. Ma è normale, tutti si aspettavano di più, nessuna sorpresa. Non riesco a pensare molto al futuro, ma farò di tutto per far sì che il Milan si qualifichi alla prossima edizione della Champions League. Sono cinque anni che i tifosi del Milan non sentono la sua musichetta e io vorrò esserci quando tornerà a risuonare a San Siro".

Chiosa finale su Gennaro Gattuso: "Le sue critiche dopo il suo esordio a Napoli? Non ho apprezzato quelle dichiarazioni e sia io sia le persone che mi stanno vicino le abbiamo prese male. Sono state illogiche. Ha rimesso in dubbio il mio calcio e quello che avevo imparato durante il mio periodo di formazione. Secondo lui avrei dovuto imparare a orientare e modificare la posizione del corpo. Ma lui è fatto così, dice quello che pensa e vuole che gli si dicano le cose in faccia. Non è uno che porta rancore. Francamente credo che tutti i giocatori vorrebbero avere un allenatore come lui. È una figura paterna, con la quale puoi parlare di tutto e di niente. È molto vicino ai suoi giocatori e li protegge. E non sono tanti gli allenatori che lo fanno. È puntiglioso dal punto di vista tattico, sa il fatto suo. Non lascia nulla al caso".