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FOCUS – I 4 NUOVI ARGENTINI CHE CONTRIBUTO POSSONO DARE AL PALERMO?

Di Francesco Caruana Erano stati voluti fortemente dall’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, ma con la rivoluzione operata nelle scorse settimane dal patron Maurizio Zamparini, potrebbero.

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Di Francesco Caruana Erano stati voluti fortemente dall’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, ma con la rivoluzione operata nelle scorse settimane dal patron Maurizio Zamparini, potrebbero trasformarsi in un’incognita: stiamo parlando di Alejandro Faurlin, Mauro Formica, Mauricio Sperduti e Mauro Boselli. I quattro argentini, arrivati a Palermo nel mercato di gennaio su input di Lo Monaco, grande conoscitore dei calciatori sudamericani e specializzato negli albicelesti, avrebbero dovuto alzare il tasso tecnico di una squadra oggettivamente povera di fantasia. Il dubbio non riguarda tanto le loro qualità, ma si basa su quale contributo possano dare alla causa del Palermo, e soprattutto quando potranno farlo: il momento è delicatissimo, i rosanero sono ultimi in classifica e devono risalire la china al più presto, ma quasi tutti i giocatori stranieri necessitano di un periodo di fisiologico ambientamento. Al presidente Maurizio Zamparini non è affatto piaciuta la mossa di Gian Piero Gasperini di schierare Faurlin e Boselli dal primo minuto nella gara casalinga contro l’Atalanta, l’ultima del tecnico di Grugliasco sulla panchina del Palermo. Catapultati in un altro campionato, alle prese con una squadra dai meccanismi già rodati, i due non hanno fatto bene: soprattutto Faurlin non si è affatto trovato a suo agio a dettare i tempi di gioco in un ambiente per lui del tutto nuovo, in cui aveva messo piede da pochissimi giorni. Eppure, proprio il centrocampista ex Queens Park Rangers ci sembra l’acquisto più pronto e utile al Palermo: messi ormai definitivamente alle spalle i postumi del brutto infortunio al crociato subito un anno fa, il 26enne di Rosario ha le caratteristiche giuste per orchestrare la manovra e allo stesso tempo garantire un filtro alla difesa, grazie al suo fisico non certo mingherlino (1.85 m). Visti anche i problemi che sta attraversando Massimo Donati, riportato dal nuovo tecnico Alberto Malesani a centrocampo con risultati non certo all’altezza, non sarebbe un azzardo dare fiducia a Faurlin nelle prossime partite, magari in un centrocampo a 3 con Barreto e Arevalo Rios a fargli da guardaspalle. Diverso il caso di Mauro Boselli: nelle sue prime apparizioni con la maglia del Palermo, l’ex centravanti del Wigan ha fatto vedere buoni movimenti e si è reso pericoloso di testa, difettando invece nelle giocate nello stretto e nelle conclusioni di piede. Il suo apporto sarà comunque decisivo per le sorti del Palermo, essendo l’unica vera prima punta in organico: soprattutto nelle gare in trasferta, quando c’è da evitare di farsi schiacciare dagli avversari e tenere la squadra alta consentendo alla difesa di alleggerire la pressione, il contributo di Boselli sarà imprescindibile. Il problema è che anche lui avrebbe bisogno di mettere minuti nelle gambe, avendo giocato pochissimo negli ultimi sei mesi in Inghilterra, e di adattarsi al campionato italiano (a poco gli saranno servite le sette presenze collezionate da gennaio a giugno 2011 con la maglia del Genoa), ma in avanti la concorrenza è numerosa: con il ritorno di Miccoli, il buon impatto di Fabbrini e la conferma di un Ilicic che ha anche ritrovato il feeling con il gol, gli spazi per Boselli, vincitore e capocannoniere della Copa Libertadores nel 2009 con l’Estudiantes, si restringono. E se si pensa anche che il giovane Paulo Dybala è sempre più in rampa di lancio... Se c’è un ruolo in cui il tecnico Malesani ha sovrabbondanza di alternative, è proprio quello del trequartista/seconda punta: a gennaio sono arrivati anche Mauro Formica e Mauricio Sperduti. Il primo ha già fatto qualche apparizione nei finali di gara, mostrando tanta grinta e anche un discreto piede, mentre il secondo sembra destinato a rimanere oggetto misterioso, pur essendo l’unico tra i quattro argentini ad essere stato acquistato a titolo definitivo. Certamente avere un ampio ventaglio di alternative è un fatto positivo per un Palermo che avrà bisogno di tutti i suoi effettivi per tentare l’impresa della salvezza, ma guai a pretendere tutto e subito dai sudamericani. La storia palermitana di Javier Pastore insegna...