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Franco Vazquez: “A Palermo ho giocato anche da mezzala. Leicester? Avevo un brutto presentimento”

Franco Vazquez: “A Palermo ho giocato anche da mezzala. Leicester? Avevo un brutto presentimento”

Il Mudo, Franco Vazquez, si racconta ai media spagnoli: "A Palermo ho giocato anche da mezzala. Leicester? Peggior avversaria che potessi affrontare, avevo un brutto presentimento".

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Pausa per le Nazionali e quindi sosta anche per Franco Vazquez che ad oggi potrebbe giocare sia per la nazionale italiana che per quella argentina.

Nel dubbio, mesi fa il Mudo aveva detto che avrebbe detto di sì a Edgardo Bauza, selezionatore dell'Albiceleste, ma vincere la concorrenza dei già presenti è davvero dura per l'ex Palermo. Fuori dalla Champions League e dalla Copa del Rey, il suo Siviglia (che, a proposito, sta per salutare Monchi: sarà il prossimo direttore sportivo della Roma) si concentrerà in questi ultimi due mesi nella lotta al vertice della classifica della Liga Spagnola.

La situazione nelle prime posizioni della classifica, dopo 28 giornate.

Real Madrid 65 punti*

Barcellona 63

Siviglia 57

Atletico Madrid 55

*una partita in meno

"Cos'è accaduto al Siviglia? Come avviene per i giocatori, anche per le squadre ci sono i cattivi momenti - ha risposto Vazquez in un'intervista rilasciata a Diario de Sevilla -. Non è facile mantenere sempre lo stesso ritmo. Non siamo al top della nostra condizione: questo è innegabile, però la cosa certa è che stiamo continuando a dare tutto noi stessi. Credo che un filotto di vittorie consecutive ci possa far ritrovare sicurezza dei nostri mezzi".

Qualcuno pensa che il brutto momento del Siviglia sia dovuto al calo del Mudo. "Non saprei rispondere. Ciò che sappiamo è che questa squadra non è al top della forma e deve continuare a lavorare. Siamo terzi in classifica nella Liga: dobbiamo tornare ad essere ciò che eravamo. Per ora si vede tutto nero, però non è così. Abbiamo giocato una buona Champions League, anche se siamo usciti agli ottavi contro il Leicester; abbiamo disputato una buona Copa del Rey contro il Real Madrid e, come detto, siamo terzi in classifica con 57 punti a dieci giornate dalla fine dei giochi. La stagione, tutto sommato, può dirsi buona".

"La sosta è arrivata nel momento giusto? Possibile - prosegue Vazquez -. E' importante, a un certo punto, fermare il pallone, sistemarsi un attimo sul piano fisico e ripartire. Ecco, per ora gli allenamenti con Sampaoli sono abbastanza duri, ma è giusto così".

"Come giudicherei il mio impatto con questo primo campionato al Siviglia? All'inizio sono partito benissimo, poi nei successivi mesi c'è stato un piccolo calo. Non so il motivo, probabilmente il carico di lavoro, le numerose partite nel giro di pochi giorni... Poi, sapete, non è facile mantenere il ritmo di due mostri calcistici come il Real Madrid e il Barcellona, e al tempo stesso giocare bene la Champions. Ma io continuo a dare il massimo. Non vedo l'ora di dire a tutti: 'Franco Vazquez è tornato!'", le parole dell'italo-argentino.

Quindi un aneddoto sulla Champions. "Il giorno dei sorteggi degli ottavi di finale di Champions League, io dissi ai miei compagni che il Leicester sarebbe stato l'avversario peggiore che potessimo incontrare. Perché? Per il modo in cui giocano, è dura affrontarli. Ti aspettano, non ti lasciano spazi: per me era l'avversario più temibile e, a ragion veduta, avevo un brutto presentimento".

"In Italia si bada più alla tattica? Sì, il calcio italiano è diverso da quello spagnolo. Si lavora differentemente, sia nel pre-campionato che durante la settimana della stagione. Lì il gioco è più fisico, c'è molta più tattica da imparare e da applicare. Qui invece la prerogativa è giocare per attaccare, siamo più 'scoperti', più aperti... è tutto diverso - ha proseguito il Mudo -. Meglio qui o lì? Non è questione di essere migliori: in Italia è sempre stato così, qui in Spagna invece si dà più importanza al gioco. Non sarebbe ideale il giusto mix di questi due concetti? Sì, ovviamente. L'Atletico Madrid, ad esempio, riesce a conciliare i due aspetti e va molto bene. Se mi sono ambientato subito bene al Siviglia è perché le mie qualità posso sfruttarle al meglio in questo campionato".

Ultima chiosa sulla possibilità di cambiar modulo: "Se mi vedo da mezzala? Beh, in Italia ho giocato anche da 'doppio 5': è un ruolo che ho svolto soprattutto in Serie B con il Palermo. Solamente negli ultimi periodi ho giocato da vero e proprio trequartista. Questa - conclude - è la posizione che più si addice alle mie caratteristiche".