Parola a Massimiliano Alvini. Il nuovo allenatore dello Spezia - in sede di conferenza stampa di presentazione - si è mostrato ai giornalisti locali ed ai suoi nuovi tifosi per la prima volta in data odierna. L'ex allenatore del Perugia è reduce da un esonero dopo venti partite disputate sulla panchina della Cremonese in massima serie. Oggi per lui un nuovo inizio, stavolta in Serie B. Di seguito, le sue parole:
SERIE B
Spezia, ecco Alvini: “Obiettivo Serie A! Il Picco è tosto e spinge” E sul sistema…
“Allenare lo Spezia è motivo di enorme soddisfazione, essere scelto da questa società mi fa immensamente piacere e non vedo l’ora di iniziare. Vogliamo essere pronti per fare un campionato di vertice per tornare in Serie A, voglio fare il massimo e lavorare per ottenere il meglio possibile, sappiamo qual è il percorso, quali sono le aspettative e che l’obiettivo è tornare in Serie A. Ci proveremo, consapevoli delle difficoltà”.
"La retrocessione è sempre dolorosa, non me l’aspettavo, ma il calcio è imprevedibile. Mi auguro di avere questi giocatori perché li ritengo forti e mi farebbe piacere allenarli, spero che abbiano voglia ed entusiasmo per riportare lo Spezia dove merita. Essere qui e poter programmare la stagione con lo Spezia è motivo di entusiasmo, piacere e soddisfazione. Lo farò con la massima voglia, guardando avanti e con le idee chiare. Siamo una città di mare, alleno in una città di mare per la prima volta. Come ha detto Seneca: ‘Non esiste nessun vento favorevole se il marinaio non sa dove andare’. E io voglio sapere dove devo andare".
“Parlare di sistema di gioco in questo momento è difficile, penso di adattarmi ai giocatori che ho qui. Sono un tecnico che sa dove andare, che studia il materiale che ha a disposizione e parte da questo, poi certo ho una certa impostazione di base, ma se vedete le squadre che ho allenato capirete che non c’è un sistema fisso nella mia testa, ho lavorato in ogni modo possibile. Il Picco? Venire a giocare qui è sempre stato bello, è uno stadio tosto che spinge e mi auguro possa farlo anche quest’anno. Credo molto nel rapporto squadra-società-tifoseria, una miscela fantastica perché non esiste calcio senza i propri tifosi, senza che una curva ti trascini, il pubblico vuole godere e identificarsi con la squadra”.
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