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Fiorentina, Commisso: “Taglio stipendi, la Juventus un esempio. Calciomercato? Le cose cambieranno”

Mediagol93

Le parole del patron della Fiorentina, Rocco Commisso, relative al complicato momento vissuto dal Paese e dal calcio a causa dell'emergenza Coronavirus

Rocco Commisso a 360°.

L'emergenza Coronavirus, il taglio stipendi e il difficile momento vissuto dal calcio e dal Paese: sono solo alcuni degli argomenti trattati dal patron della Fiorentina Rocco Commisso, intervenuto ai microfoni di "Sportitalia", per commentare alcune tematiche calde relative alla Serie A e tracciare un bilancio dei suoi primi 10 mesi viola.

“L’emergenza Coronavirus in Italia e negli States? L’Italia ha cominciato prima, speriamo che il picco stia scendendo. In America sta salendo, a New York sono morte oltre 10mila persone. Ad oggi, la cosa è più pericolosa a New York che a Firenze, anche se vedo che nel nord Italia la situazione non è bella. A New York è tutto chiuso, io sono a casa da 3 settimane. L’iniziativa Forza e Cuore? Abbiamo avuto qualche giocatore contagiato, ma anche tanti dipendenti. In 72 ore abbiamo raccolto oltre 500mila euro, fra stasera e domani arriveremo a 800mila. Sono felice di aver fatto questa iniziativa con la famiglia viola. Sono orgoglioso. La ripresa in Serie A? Se ci sarà la salute, se non ci saranno rischi, si dovrà ricominciare. I giocatori vogliono ricominciare, ma non so se si potrà fare".

Il numero uno della Fiorentina ha poi tracciato un bilancio dei suoi primi 10 mesi viola: " Abbiamo speso oltre 300 milioni di euro, con l’acquisto della squadra, dei terreni del centro sportivo, poi a gennaio abbiamo speso altri 70 milioni sul mercato. Adesso c’è questa emergenza legata al Coronavirus. Noi siamo tranquilli, perché dietro la Fiorentina c’è la Mediacom. Ma non sarà così per tutte le squadre. Quanti anni per vedere una grande Fiorentina? Dipende se mi faranno fare lo stadio, nel caso ci vorranno minimo 3-4 anni. La Fiorentina negli ultimi 10 anni è andata indietro dal punto di vista dei ricavi, mentre le grandi d’Europa hanno incrementato. Manchester City, Juve, Tottenham, tutte squadre che hanno fatto impianti nuovi e sono cresciuti. La via del successo è avere strutture adeguate, gli stadi devono essere aperti 7 giorni su 7. Servono i ricavi per andare a comprare i migliori giocatori d’Europa. Come cambierà il mercato? Un giocatore che costava 20, oggi costerà 15. Le cose cambieranno, almeno per quest’anno. Chiesa e Castrovilli? Lasciateli stare, non posso neanche andare lì ad abbracciarli. Hanno un contratto. Entrambi piacciono all’Inter? Questo non posso dirlo. A me piacciono tutti i buoni giocatori. A gennaio abbiamo preso Duncan. Lasciamo stare l’Inter e pensiamo alla Fiorentina".

Inevitabile la parentesi relativa al taglio stipendi: "Taglio stipendi? La Juve ha dato un buon esempio a tutti, sarebbe buono se i giocatori facessero la loro parte perché i club, specialmente quelli piccoli, stanno soffrendo. Noi abbiamo anche dipendenti che guadagnano poco, anche loro stanno soffrendo. Prendiamo una decisione giusta per loro e per il bene del calcio, questi lavoratori sono la parte importante del calcio. E’ successo un diluvio economico, si deve andare avanti. Il canale della Lega? Non conosco i dettagli, se c’è qualcosa che aumenta l’importanza della Serie A, che porta avanti il campionato, io sono d’accordo”.

Chiosa finale sul calciomercato e su come, questo, cambierà anche quando l'emergenza Coronavirus sarà rientrata: "Abbiamo speso oltre 300 milioni di euro, con l’acquisto della squadra, dei terreni del centro sportivo, poi a gennaio abbiamo speso altri 70 milioni sul mercato. Adesso c’è questa emergenza legata al Coronavirus. Noi siamo tranquilli, perché dietro la Fiorentina c’è la Mediacom. Ma non sarà così per tutte le squadre. Quanti anni per vedere una grande Fiorentina? Dipende se mi faranno fare lo stadio, nel caso ci vorranno minimo 3-4 anni. La Fiorentina negli ultimi 10 anni è andata indietro dal punto di vista dei ricavi, mentre le grandi d’Europa hanno incrementato. Manchester City, Juve, Tottenham, tutte squadre che hanno fatto impianti nuovi e sono cresciuti. La via del successo è avere strutture adeguate, gli stadi devono essere aperti 7 giorni su 7. Servono i ricavi per andare a comprare i migliori giocatori d’Europa. Come cambierà il mercato? Un giocatore che costava 20, oggi costerà 15. Le cose cambieranno, almeno per quest’anno".