Gerson, centrocampista brasiliano della Roma, si racconta in un'intervista a ultimouomo.com.
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Roma, Gerson: “Sono diventato calciatore grazie a una bottiglia d’acqua. Su Totti dico…”
Le dichiarazioni rilasciate dal brasiliano ad un sito sportivo
Inizia svelando qual è stato il suo primo approccio con il calcio: "Eravamo in casa e c’era una bottiglia d’acqua sul tavolo… ad un certo punto è caduta, e io l’ho calciata al volo. Mio padre era lì con me e ha intravisto del talento. Da quel momento si è convinto che io sarei diventato un calciatore. Nessuno gli dava credito, lui è stato l’unico a crederci". Sul suo approdo in giallorosso, dichiara: "È stato tutto davvero fulmineo, ma è stata anche la realizzazione di un sogno. Quando si è nel settore giovanile in Brasile si parla tra ragazzi e il sogno di tutti è quello di arrivare in Europa. Ma bisogna essere preparati anche mentalmente per fare questo salto".
Poi si è detto onorato di aver conosciuto Francesco Totti: "Arrivato a Roma ho avuto subito la fortuna e il privilegio di allenarmi al fianco di Totti e di assistere in prima persona al suo addio al calcio. È un ricordo che conserverò per sempre. È stato incredibilmente emozionante". Sulle difficoltà riscontrate all'inizio della sua nuova avventura: "Le cose non sono andate bene all’inizio. E la colpa non era né del club, né dell’allenatore… la colpa era mia, perché non ero pronto - ammette Gerson - Un calciatore deve essere sempre pronto, non soltanto fisicamente ma anche mentalmente".
Continua parlando del sostegno di Nainggolan: "Da quando ho messe piede qui, Nainggolan ha sempre cercato di aiutarmi, mi piace parlare con lui e davvero lo ammiro per come interpreta il calcio, per come va in campo. Ha una grinta, una forza e un carattere straordinario, a volte gioca anche in condizioni fisiche non perfette tanto è forte il suo desiderio di aiutare la squadra. Lo guardo e spero di potermi avvicinare a quel tipo di giocatore". Infine un pensiero sulla sfida di Champions contro il Barcellona: "Giocare al Camp Nou è un sogno. Il Barcellona è una delle migliori squadre del mondo. Andiamo lì per giocarci le nostre possibilità, per cercare di qualificarci. Sappiamo che sarà una partita difficile, ma lo sarà anche per loro. Anche incontrare Messi è uno dei sogni che avevo. Ma ne ho molti altri ancora da realizzare".
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