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Il ‘Re delle imbucate’ a Mediagol.it: “Alzata Coppa dei Campioni, per me non esistono barriere. Totti, mi hai deluso”

Il 'Re delle imbucate', Gaspare Galasso, ai microfoni di Mediagol.it, tra retroscena, dichiarazioni inedite e futuri obiettivi dopo l'impresa per la finale di Champions.

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Gaspare Galasso sempre più ‘Re delle imbucate’.

Lo specialista siciliano di blitz all’interno degli stadi italiani ed europei ha colpito ancora, ma stavolta ha deciso di fare le cose in grande. Avventure diventate leggenda, frutto di strategie improvvisate ma ugualmente efficaci.

L’ultima, in ordine di tempo, l’impresa di San Siro per la finale di Champions League tra Real e Atletico Madrid. Il giovane siciliano è riuscito ad assistere alla sfida dalla Tribuna Autorità dello stadio 'Giuseppe Meazza', mangiando sushi e bevendo champagne, concludendo la serata in bellezza tra sfilate e selfie con il presidente delle Merengues, Florentino Perez e il difensore Sergio Ramos.

In esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, il ‘Re delle imbucate’ ha raccontato la sua ennesima missione compiuta, tra retroscena e dichiarazioni inedite: "La finale di Champions League è stata la mia ciliegina sulla torta – ha ammesso Galasso -. Mi sono preso gioco contemporaneamente degli steward e di entrambe le società spagnole. Ho fatto credere che fossi uno della sicurezza che lavorava per il Real Madrid, e agli steward insospettiti invece, un tesserato della società merengues. Ho fatto il doppio gioco, il capo della sicurezza mi ha anche chiesto ‘collega vuoi acqua?’. Mi è bastato solo vestirmi elegantemente e acquistare una spilla della società spagnola per passare tutti i controlli. Molti erano convinti che fossi il loro capo sicurezza, e io per ridere un po’, li facevo spostare a caso tra un cordone e un altro a pochi metri dal campo. Prima di entrare all’interno del campo di San Siro, io che in quel momento ero l’invasore per eccellenza, ho bloccato un tifoso gridando più volte ‘no se vaja de aquì’. Dovevo entrare in pieno nel ruolo del personaggio e ci sono riuscito".

Dentro il campo con il 'Re delle imbucate' – "Dopo aver superato più controlli sono arrivato fin dentro la sala vip, dove si trovava anche il presidente del Real Madrid, Florentino Perez e molti agenti di sicurezza. Il mio abbigliamento mi ha fatto passare inosservato e ne ho approfittato mangiando anche del buon sushi. Al termine della partita ho raggiunto il terreno di gioco e lì ho fatto alcuni selfie. Ho alzato anche la coppa in cieloha svelato Galasso ai microfoni di Mediagol.it -. James Rodriguez mi ha chiesto di prendere la Coppa e io l’ho letteralmente strappata dalle mani del difensore Varane. L’adrenalina in quel momento era alle stelle, mi sentivo padrone del mondo. Stavo anche per fare un selfie con la bellissima moglie di Figo. Avrei preferito lei che Sergio Ramos".

 Gaspare Galasso, selfie con Florentino Perez

Gaspare Galasso, selfie con Florentino Perez

Gli esordi – Gaspare Galasso è l’unico ad essere riuscito ad intrufolarsi allo Juventus Stadium di Torino, così come in grandi eventi come le finali di Coppa Italia Napoli-Juventus e Inter-Palermo o addirittura all’estero, vedi l’impresa dell’Emirates Stadium nel match di Champions League, Arsenal-Napoli. Quella del giovane siciliano è una sfida con sé stesso, la dimostrazione che probabilmente gli stadi non sono così sicuri nonostante il periodo di allerta legata al terrorismo: "La prima volta fu a Palermo. Indossavo la tuta ufficiale della squadra e ho finto di essere un giocatore della Primavera. Da quel giorno ho capito che avrei avuto vita facile in molti stadi e ho avuto ragione – ha dichiarato il 'Re delle imbucate' a Mediagol.it -. Il mio ricordo più bello? La finale di Coppa Italia Napoli-Juventus. Un onore essere rientrato anche negli album fotografici ufficiali della società azzurra. Nel match tra Inter e Palermo, gli steward possedevano anche una mia foto di riconoscimento, ma sono riuscito lo stesso a superare tutti i controlli accodandomi ad alcuni agenti in servizio. All’Emirates di Londra, nella sfida tra Arsenal e Napoli ho anche fatto un giretto del campo, a fine gara ho chiesto la maglia ad Insigne, poi è venuto Arteta e mi ha dato il cinque".

Le Iene e un sassolino nella scarpaRiuscire ad entrare a San Siro è stata per me una sfida personale che ho superato a pieni voti. Le mie idee sono state emulate spudoratamente dalla trasmissione televisiva 'Le Iene', che tempo fa mi contattò per girare alcuni servizi ma poi non se ne fece più nulla. Ci sono rimasto male – ha ammesso Gaspare Galasso – perché dopo poco tempo proposero in tv, all’interno del programma, ‘L’ Infiltrato’, con Stefano Corti. Mi hanno scaricato dopo che il sottoscritto ha dato dimostrazione che non esistono tornelli o sbarre che possano fermarmi".

Totti, da te non me l'aspettavo - I giocatori più antipatici? Pochi e tra questi un insolito Francesco Totti - ha ammesso Galasso ai microfoni di Mediagol.it -. All'Olimpico, al termine della sfida tra Roma e Palermo, gli chiesi la maglia e lui non mi rispose cordialmente. Per fortuna il preparatore giallorosso Vito Scala, mi diede due magliette di Totti da consegnare a Liverani, una la presi per me, l'altra la consegnai all'ex centrocampista del Palermo. Per me sono come trofei che poi vendo per pagarmi le future missioni".

Obiettivi futuri e una promessa – "Faccio tutto per puro divertimento. Riesco a vivere delle serate da sogno e non credo di far male a qualcuno. Cosa rispondo a chi mi critica? Non ho ucciso nessuno e avrei potuto anche farlo, se fossi stato un malintenzionato. Sono stato un’ora accanto al presidente del Real Madrid. A questo punto potrebbe assumermi! Un mio sogno? Magari girare un film sulle mie avventure, chissà se De Laurentiis è interessato. Quando mi rivedrete? Sicuramente non ad Euro 2016. La mia famiglia mi segregherà in casa per tutta la competizione, ma tornerò presto".

 Gaspare Galasso presente nella foto del Napoli post-trionfo in Coppa Italia
 Gaspare Galasso appena dietro a James Rodriguez e Isco che alzano al cielo la Champions League
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