Di William Anselmo
serie a
Zamparini, Palermo e “La Ruota della Fortuna”
Si gira ancora la ruota. Le strategie societarie della società rosanero sempre più basate sulla casualità piuttosto che su una vera e propria programmazione.
"Zeta di Zamparini"? Mi dispiace, questa lettera non c'è. Non c'è mai sul tabellone de "La ruota della fortuna" di Palermo perché la colpa è sempre di qualcun altro.
La squadra va male? Sarà colpa dell'allenatore. La partita si perde? Sarà colpa degli arbitri. L'allenatore si cambia e va male lo stesso? Sarò colpa dei giocatori. Si comprano nuovi giocatori per rinforzare la squadra? Macché, abbiamo pareggiato con il Carpi vanno bene due ragazzini. Lo stadio non si riempie? Sarà colpa dei tifosi. Hai paura di retrocedere? Gioco il jolly, prendo Schelotto.
"Signora Longari, mi è caduta sull'uccello", un allenatore straniero non può allenare in Italia senza patentino. E' l'ABC del calcio, roba da dilettantismo. Di chi sarà la colpa adesso? Del direttore sportivo? Dei cattivi consiglieri? Dell'amministratore delegato, del segretario organizzativo o del team manager?
E mentre il presidente del Palermo Maurizio Zamparini si improvvisa giocatore d'azzardo, i tifosi rosanero si disperano. Mentre il club sprofonda in classifica e reputazione, il patron "gira la ruota" tentando la fortuna, pescando ora un Dybala, ora un Ballardini. Avanti il prossimo.
Sembra che ormai sia rimasto solo questo: l'istinto del giocatore con in mano gli ultimi gettoni d'oro da puntare. "Vuole l'allenatore uno, l'allenatore due o l'allenatore tre?". E' uguale, tanto basta che si diverta.
Presidente, vuole provare a dare la soluzione? "Sì, esonero tutti tranne me". Allegria!
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