Di Alessandro Amato
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Palermo, i dubbi sugli inglesi e la fretta di MZ. Che ne dite, è arrivato il momento di aprire uno spiraglio di fiducia in Mr. Richardson?
I nuovi proprietari del Palermo sono alle prese con la missione più difficile: conquistare la fiducia dei tifosi
Gli inglesi hanno combinato qualche casino da quando sono a Palermo.
La conferenza stampa (surreale) è stata l'evento più negativo. Ho una convinzione dal primo giorno, però: non sono scarsi come sembra, ma sono stati messi in difficoltà da Zamparini, la cui fretta li ha spiazzati. Li ha messi sul palcoscenico, davanti al popolo, quando non era ancora il momento giusto per farlo. E così sono nati i dubbi (giustificati) e l'ironia. Li abbiamo bollati come incapaci, pezzenti, prestanome. Insomma, gli abbiamo dato (più o meno) zero credibilità. Chissà cosa pensano di noi: arrivano qui, si accollano il debito di Mepal, comprano un club sull’orlo del collasso e trovano uno stadio vuoto. Non un’accoglienza calorosa, come gli avevano preannunciato, ma un plotone d’esecuzione che, soprattutto sui social, è stato spietato.
Tutto ciò potrebbe avere una spiegazione: MZ aveva necessità di liberarsi immediatamente del club e non gliene è fregato nulla delle esigenze degli inglesi. “Ora o mai più, perché così serve a me”: le regole di Zamparini potrebbero essere state perentorie. Ricordate il primo comunicato, a fine novembre?
L'advisor, Belli, disse che non era stato concordato con gli acquirenti. Rimase spiazzato e sorpreso. Era stato tolto il coperchio ad una pentola che, in quel momento, non aveva ancora concluso la fase di cottura. E da lì è cominciata la corsa ad ostacoli per recuperare il terreno perso proprio con quella comunicazione anticipata. Avremo tempo per verificare se questa chiave di lettura può essere considerata valida, come io credo. Intanto, ad maiora, Forza Palermo e buon lavoro, friends. Siamo pronti a volervi bene. Anzi, stiamo proprio cercando qualcuno a cui volere bene. Non deludeteci.
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