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Inchiesta Spezia-Parma: la posizione di Calaiò, spunta un quarto sms…

Inchiesta Spezia-Parma: la posizione di Calaiò, spunta un quarto sms…

Le ultime in merito ai messaggi inviati da Calaiò al collega dello Spezia, Filippo De Col. E l'audizione dell'attaccante palermitano...

Mediagol7

Ieri mattina la Procura Federale ha consegnato l'avviso di conclusione indagine al Parma (deferito per responsabilità oggettiva) e ad Emanuele Calaiò (deferito per tentato illecito).

Entro una decina di giorni, il club ducale e l'attaccante originario di Palermo andranno a processo presso il Tribunale Federale. Un'accusa, quella mossa dalla Procura, che di fatto potrebbe mettere a rischio la promozione in Serie A degli emiliani. Sì, perché - se il tentativo di illecito sarà confermato - il Parma rischierebbe una penalizzazione in termini di punti.

Nei giorni prima del match andato in scena lo scorso 18 maggio allo stadio Picco, vinto per 2-0 dalla squadra di Roberto D'Aversa, si sa, Calaiò ha inviato un messaggio 'Whatsapp' al collega dello Spezia, Filippo De Col, ritenuto dalla Procura 'ambiguo' (LEGGI QUI IL TESTO DEI MESSAGGI)

"Il 'Claudiello' in questione - scrive l'edizione odierna de 'La Repubblica' - è il difensore ligure Claudio Terzi, capitano dello Spezia. Circa quattro ore dopo un nuovo messaggio di Calaiò in cui l'esperto attaccante pare provare ad assicurarsi che l'ex compagno di squadra non avesse inteso un tentativo di illecito: 'Dicevo solo di non rompermi la gamba'. Per la Procura il messaggio sarebbe quasi una excusatio non petita. Nel frattempo De Col aveva già comunicato il contenuto del primo messaggio ai suoi dirigenti, che poi hanno portato tutto in Procura".

Chi ne esce, invece, è Fabio Ceravolo, non deferito. L'attaccante ex Benevento - secondo quanto riportato dal noto quotidiano generalista - avrebbe scritto un messaggio ad un altro difensore spezzino, Alberto Masi, ritenuto però poco significativo: "Ci vediamo prossimamente".

D'altra parte, un altro elemento che non avrebbe convinto i pm della FIGC sarebbe anche l'audizione dello scorso 8 giugno di Calaiò. "Il bomber della promozione non ha saputo rispondere e faticava a mostrare il telefono. Anche in virtù di questo comportamento la decisione di deferire. Ora a giudizio Calaiò rischia fino a 5 anni di squalifica, e il Parma un punto di penalizzazione. Ma la faccenda è in realtà molto più complessa. [...] L'afflittività della pena imporrebbe che la penalizzazione fosse scontata nel campionato appena concluso. Il Frosinone così avrebbe conquistato la Serie A diretta e il Parma avrebbe dovuto partecipare ai playoff. Che però si sono già disputati. Un groviglio giuridico di difficile soluzione e che potrebbe portare il tribunale a suggerire di scontare la penalizzazione nella prossima Serie A", conclude 'La Repubblica'.