Parola a Nicola Valente. Pupillo di Silvio Baldini lo scorso anno in Lega Pro, è stato uno dei protagonisti della splendida cavalcata che ha condotto il Palermo in Serie B. Quest'anno alla sua prima stagione in cadetteria è divenuto un tassello fondamentale dello scacchiere tattico di Eugenio Corini, totalizzando ben 25 presenze, tre gol e cinque assist. Il numero 30 rosanero, fresco di rinnovo con il club di Viale del Fante fino al 2024, ha parlato ai microfoni di "7Gold".
LE DICHIARAZIONI
Valente: “Voglio giocare in A con questa maglia e ci riuscirò. Tifosi e playoff…”
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"Sogno playoff? Non te lo posso dire se ci crediamo (ride, ndr). Dentro di noi penso che ognuno sogni in grande, magari non ce lo diciamo apertamente però bisogna sognare in grande perché non costa nulla. Io uno dei beniamini dei tifosi? E' un orgoglio. Vengo sommerso d'affetto tutti i giorni, per strada, allo stadio. Sento che hanno capito che porto questa maglia con orgoglio e con tanto impegno. Chiaramente ogni giocatore ha dei periodi no, però io cercherò in ogni partita di dare quello che posso in quel momento lì. Penso che i tifosi apprezzino questo. Io qua sto bene e questo aiuta ad avere un rapporto maggiore con la tifoseria. Non ci fanno mancare nulla, sono spettacolari. Compagni di squadra con cui ho maggiormente legato? Ho un bel rapporto con tutti, anche con quelli nuovi. Sono tutte brave persone, disponibili. Con quelli dell'anno scorso ho un rapporto più stretto, abbiamo avuto maggior tempo per stare insieme: Lancini, Soleri, Marconi. E' normale che abbia legato più con quelli. Ma anche Tutino, Verre, sono persone spettacolari con cui mi trovo bene. Se sogno di indossare la maglia del Palermo in Serie A? Sì assolutamente, non mi vergogno a dire che lo penso e un po' presuntuosamente ci voglio arrivare. Magari uno adesso si metterà a ridere, ma io una presenza in A con la maglia del Palermo la voglio fare e la farò. Nel corso di tutta la mia carriera mi dicevano che non potevo giocare in Serie D e in C e ci ho giocato. Credendo più io in me stesso che gli altri, ma non è un problema. Una carriera in cui la gente non credeva in me. Oggi sono arrivato qua, perché non spingersi oltre? Un appello ai tifosi? Non credo ce ne sia bisogno con questi tifosi qua. Sarà un venerdì sera bello, ce lo godremo"
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