"Sto aspettando il 9 settembre. Quando affronto l'Italia provo sempre grandi emozioni, e ultimamente mi ha portato bene". Lo ha detto Aleksandar Trajkovski, intervistato ai microfoni di "Calciomercato.com". Diversi i temi trattati dall'ex attaccante del Palermo un anno dopo quel gol messo a segno fra le mura dello Stadio "Renzo Barbera" in Italia-Macedonia, con gli Azzurri fuori dal Mondiale: dal racconto di quella serata, alla sua esperienza in maglia rosanero. Ma non solo...
EX PALERMO
Trajkovski: “Io, il Palermo e quel gol all’Italia. Pronto a tornare in Serie A”
IL RACCONTO -"Dopo qualche giorno di frenesia ed entusiasmo sono tornato alla vita normale e mi sono concentrato sul mio club. Se mi è capitato di rivedere quel gol? Sì. Ce l'ho sul cellulare e ogni tanto me lo riguardo. Sul mio profilo Instagram ci sono le foto dell'esultanza di quella sera fissate in alto? Certo, stanno lì e non si toccano. Per sostituirle dovrebbe succedere qualcosa di clamoroso, ma non ho idea di cosa potrebbe capitare di così importante. E comunque penso che una rimarrà per sempre. E' più la soddisfazione per aver eliminato l'Italia o il rimpianto per essere usciti col Portogallo? Forse il rammarico per la sconfitta col Portogallo. Non sono mai andato così vicino a un Mondiale, dopo quella partita mi stavo davvero male".
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PALERMO - "Prima ancora, nel 2017, avevo mandato l'Italia agli spareggi con la Svezia? Sì, ricordo. E occhio che ora siamo ancora nello stesso girone per le qualificazioni all'Europeo. C'è sempre un Italia-Macedonia, è incredibile. Stavolta spero non si giochi a Palermo. Cosa mi porto dietro dall'esperienza in Sicilia? Tanti amici che ho conosciuto lì, il posto dove è anche nato mio figlio. E' stato uno step importante per la mia carriera, l'esperienza più bella. I tifosi rosanero mi hanno scritto tantissimi messaggi. Alcuni dicevano brutte cose, altri mi hanno fatto i complimenti. Credo che, per quanto tristi per quanto successo, fossero sinceramente felici che abbia segnato io. Chi erano i giovani forti a Palermo? La Gumina e Lo Faso. Quest'ultimo, in particolare, aveva grandi qualità ma non le sfruttava come avrebbe dovuto".
DA NESTOROVSKI A ZAMPARINI -"Con Nesto giochiamo insieme da quando eravamo in Under 21, a Palermo è arrivato l'anno dopo di me ma stavamo sempre insieme. Sono contento che dopo qualche anno sia anche tornato in nazionale. Che ricordo ho di Zamparini? Avevamo un bel rapporto, la notizia della sua morte mi ha rattristato molto. Prima delle partite mi veniva sempre a parlare, aveva fiducia in me: 'Sei forte, ora devi dimostrarlo', mi diceva. Il primo anno a Palermo ho cambiato 6 allenatori? E' vero, non avevo mai visto una cosa del genere in vita mia. Da giocatore devi abituarti alle idee di un allenatore, e cambiare ogni volta non è stato facile. Alla fine però l'importante era rimanere in Serie A, e ci siamo riusciti".
FUTURO -"Tornare in Serie A? Mi piacerebbe molto. A giugno mi scade il contratto con l'Al-Fayha e vedremo che offerte arriveranno, ho ricevuto qualche proposta dalla Serie B ma essendo extracomunitario non posso giocarci. Quando è fallito il Palermo c'è stata la possibilità di andare al Verona ma ho preferito il Maiorca. Il problema del calcio italiano? E' difficile dirlo. Quando ero in Italia ho visto tanti giovani di qualità, ma forse nel frattempo è successo qualcosa che non so. Il difensore più forte che ho affrontato? Quando ho visto Bonucci, Barzagli e Chiellini davanti a me mi hanno impressionato, credo siano loro tre. Ricordo che ho provato a fare un pallonetto a Buffon e Barzagli l'ha salvata quasi sulla linea".
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