serie b

Tedino: “Folgorato da Guidolin, ecco perché vado in panchina con la tuta. Mia figlia innamorata del Palermo e di Miccoli da quando…”

Tedino: “Folgorato da Guidolin, ecco perché vado in panchina con la tuta. Mia figlia innamorata del Palermo e di Miccoli da quando…”

Le importanti parole del tecnico rosanero, Bruno Tedino, che si è concesso una lunga intervista ai microfoni de "La Repubblica", durante la quale ha toccato diversi argomenti interessanti riguardanti il Palermo e non solo...

Mediagol97

La parola a mister Bruno Tedino.

Ecco alcune delle interessanti dichiarazioni del tecnico rosanero, rilasciate ai microfoni de "La Repubblica" durante una lunga e intensa intervista in cui non si è parlato solo di Palermo: spiegati i motivi del suo vestiario usuale per accomodarsi in panchina (in tuta come Sarri e Guidolin), svelato il proprio allenatore di riferimento e raccontati diversi aneddoti riguardanti la propria famiglia.

Ha un allenatore di riferimento?: "Sono rimasto folgorato da Guidolin. Abbiamo lavorato insieme a Treviso e ancora oggi dico che Francesco è la persona che riesce a farsi capire dalla squadra nel minor tempo possibile. Una persona straordinaria che ha ricevuto meno di quello che avrebbe meritato. Poi ci sono tecnici che stanno facendo benissimo e dei quali cerco carpire la metodologia come Guardiola, Sarri, Spalletti, Allegri, Gasperini..."

In panchina va in tuta come Guidolin: "Il campo è un luogo di lavoro. Lo faccio per comodità. Ognuno fa quello che vuole, ma farei fatica ad immaginare Mancini in tuta. Io però fisicamente non mi vedrei bene".

Le manca le phisique du role?: "C’è chi ha classe e stile nel vestirsi mentre io cerco di sopperire con altre qualità. Alla fine è il campo a dire la sua. L’abito non fa il monaco".

Sua padre carabiniere come suo nonno, suo bisnonno e suo zio. E lei?: "Io ho interrotto la tradizione di famiglia perché ho visto i sacrifici che mio padre ha fatto per una vita intera. Lui era un uomo vero. Quello che vorrei i miei figli vedessero in me. Cambiavamo casa per i continui trasferimenti. L’ho vissuto in maniera traumatica perché appena facevo un’amicizia dovevo andare via. Ma ho fatto peggio visto che anche nel mio mestiere si cambia spesso città. Ho studiato economia aziendale, ho lavorato in un’azienda, ma è durato poco".

Padre di Benevento, madre friulana. Cosa ha preso dai due?: "Del Sud ho il calore, l’orgoglio, la dignità. Del Nord la razionalità e la riservatezza nella vita privata».

Come nasce il tifo di sua figlia per il Palermo?: "Risale a dieci anni fa. Le piaceva la maglia rosanero e la portai a vedere il Palermo. S’innamoro dei rosa e di Miccoli. Oggi è la più felice".