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Rais-Mediagol: “Conta solo la salute, stop polemiche. Riforma e promozioni in Serie D? Dico la mia. Savoia-Palermo la sogno così, Mirri e Sagramola…”

Mediagol52

"Rivalità e polemiche di matrice calcistica ridimensionate e dai contenuti totalmente irrilevanti al cospetto del momento complesso e drammatico che stiamo vivendo? Assolutamente sì, è veramente difficile in questo momento parlare di calcio. E' anche giusto però trovare una valvola di sfogo, perché altrimenti dovremmo passare tutto il giorno a vedere bollettini, telegiornali che ovviamente ci mettono al corrente della situazione di emergenza sanitaria internazionale, attualmente preoccupante. Sicuramente, per quanto mi riguarda, al cospetto di un contesto così delicato e prioritario sotto il profilo umano, spariscono le rivalità, sparisce ogni tipo di polemica, e anzi in qualche modo sono stato emotivamente vicino a quello che stava succedendo in Sicilia, vedevo i numeri dei contagi purtroppo crescere parallelamente a timori e preoccupazioni. Ho notato che anche tra i tifosi sono state deposte le armi della polemica ed è prevalso il buon senso, l'incoraggiarsi, la voglia di incontrarsi serenamente per questa partita se e quando verrà giocata. Il calcio non è certamente il problema dell'Italia in questo momento, e giustamente bisogna impegnarsi per risolvere problemi e questioni molto più importanti, però ogni tanto fa bene anche parlare di calcio perché ci distrae, ci riporta alla situazione di normalità antecedente a questa emergenza. E' bello almeno pensare che tutto possa ricominciare e che il campionato di Serie D possa ripartire dalla sfida tra il Savoia e il Palermo", sono state le sue parole.

"Sinceramente non so come i giocatori del Palermo stiano vivendo la situazione attuale, immagino che probabilmente a Palermo sia più facile perché tutta la squadra, lo staff e i componenti della società vivano in città. Da noi non è così, quindi siamo dislocati in tutta Italia e in collegamento costante in video chat con lo staff tecnico, con la squadra, con la proprietà che è sempre presente. Io ad esempio in questo momento mi trovo nella mia residenza ad Udine, lontano dalla squadra e dai miei genitori, in assoluta quarantena e in totale isolamento. Ogni tanto serve parlare di calcio per distrarsi un po', è normale che non ci sono le condizioni normali per potersi allenare. La squadra ovviamente ha voglia di tornare in campo, i ragazzi vogliono giocare e sarebbero disposti, come lo siamo tutti, in un clima di serenità e di sicurezza sanitaria, a portare avanti il campionato anche se dovesse protrarsi nei mesi estivi. Ovviamente si troverà una soluzione, ma a chi vive di calcio e ama questo sport interessa poco se si gioca a -2 gradi o a +30. Il calcio è bello perché riesce ad accomunare una vasta diversità di persone, ci rende uniti".

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