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PRIMO PIANO: JUVE STABIA-PALERMO 0-3, IL COMMENTO DI MEDIAGOL

PRIMO PIANO: JUVE STABIA-PALERMO 0-3, IL COMMENTO DI MEDIAGOL

di Leandro Ficarra.

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di Leandro Ficarra

Nel calcio i se ed i ma non possono contare. Ma per quanto visto nel corso dei novanta minuti, ci sentiamo di affermare che anche in caso di vantaggio degli uomini di Braglia sarebbe cambiato davvero poco. Troppo alto il gap tecnico, tattico e di personalità tra le due compagini. Un abisso, fedelmente tradotto in numeri dalle rispettive posizioni di classifica. Lo spessore qualitativo dei rosanero ha acuito frustrazioni e modestia dei campani, apparsi nel primo tempo totalmente privi anche di quella sana cattiveria agonistica che dovrebbe essere prerogativa principale di chi annaspa con l’acqua alla gola.

Vazquez ha qualità ed estro per galleggiare sulla trequarti e sinistro morbido, ma risulta prezioso anche quando partecipa con saggezza alla cucitura della manovra in zona nevralgica.

L’azione del terzo gol del “Mudo”, dopo uno splendido scambio con Dybala, esemplifica alla perfezione le qualità sciorinate stasera dai due giocatori argentini. Vazquez da oggetto misterioso, sta diventando una risorsa preziosa in questa categoria. Merito di Iachini che gli ha restituito fiducia ed autostima. Chiaramente il tutto va contestualizzato, i virtuosismi di stasera vanno commisurati alla totale assenza di pressione e senno tattico da parte dell’avversario. A tratti i rosanero si sono esibiti in un prolungato esercizio di possesso palla, quasi pura accademia al cospetto di una Juve Stabia stordita sotto il profilo tecnico ed avvolta da uno stucchevole torpore agonistico.

Le percussioni di Vazquez e Dybala, gli inserimenti centrali di Bolzoni, le scorribande sulle corsie di Lazaar e Stevanovic . Il Palermo sfaldava da ogni dove le sfilacciate linee stabiesi, e l’audacia di Iachini sui binari laterali, con la contemporanea presenza del marocchino e del serbo, si spiega anche con la scarsa consistenza difensiva degli uomini di Braglia.

I rosa si permettevano, tra il raddoppio di Bolzoni ed il tris di Vazquez, di fallire anche un rigore con Maresca. L’arbitro puniva un intervento scomposto proprio su un taglio di Stevanovic, ma il centrocampista ex Samp calciava in bocca a Benassi. Proprio la prestazione di Maresca, sotto ritmo e stranamente impreciso nel palleggio, può considerarsi un piccolo neo in una serata trionfale.

Ancora in ritardo sul piano fisico, Maresca non è stato sempre lucido e continuo nella distribuzione del gioco. Da un giocatore della sua classe e personalità ci si aspetta certamente di più, ma il rendimento non potrà che migliorare di pari passo con la condizione atletica.

Ingiudicabili, nella fattispecie, Sorrentino ed il pacchetto difensivo, perfetti nell’ordinaria amministrazione ma obiettivamente poco sollecitati. Il primo tempo ha detto tutto. La ripresa non aveva altro da aggiungere. Un cambio di modulo ed un pizzico di orgoglio stabiese ha prodotto qualche corner per l’undici gialloblu.

Il Palermo si è limitato a gestire l’inerzia del match congelandolo senza forzare. Iachini ha mandato in campo Milanovic in luogo dell’acciaccato Munoz. Quindi Pisano per Stevanovic. Infine cinque minuti premio per il “GalloBelotti dopo il piccolo calvario muscolare. Il suo rientro è l’ennesima nota lieta della serata.

Quando siamo giunti a quattordici gare dal termine, questo successo sa già di piccola svolta. I sette punti sull’Empoli e le otto lunghezze dal terzo posto sono un margine non decisivo ma confortante.

L’impeccabile gestione strategica e degli uomini di mister Iachini ha certamente conferito una forte identità tattica e mentale a questo gruppo. Questa squadra non incanta gli esteti ed i puristi del calcio champagne. Un calcio che per struttura organica e filosofia non ha certo nelle sue corde. Ma vince e corre forte verso il traguardo, e questa è l’unica cosa che conta.

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