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IL PALERMO DI FILIPPI

Palermo, la chance di Filippi: l’ex vice di Boscaglia vuole stupire e sogna la B

Palermo, la chance di Filippi: l’ex vice di Boscaglia vuole stupire e sogna la B

Da brillante supplente a titolare stimato della cattedra: Giacomo Filippi vuole giocarsi al meglio le sue chances alla guida del Palermo e lavora per plasmare una rosa in grado di competere per la promozione in Serie B

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Di Riccardo Di Falco

Passione, abnegazione e grinta da vendere. Tre delle tante caratteristiche che fanno parte del bagaglio tecnico e personale del tecnico del Palermo,Giacomo Filippi.

La società rosanero si sta preparando all'avvio del nuovo campionato di Serie C, con la volontà di migliorare il percorso della scorsa stagione culminato nell'eliminazione al primo turno nazionale dei playoff contro l'Avellino. Si spera possa essere un campionato da ricordare per Giacomo Filippi, all'esordio dalla prima giornata su una panchina di un club professionistico,  profilo a cui la società, nello scorso febbraio, aveva affidato la prima squadra dopo la decisione di sollevare dall'incarico Roberto Boscaglia, reduce da una prima parte di stagione non particolarmente performante.

Il cammino dei rosanero sotto la guida dell'ex secondo del tecnico nativo di Gela la è stato positivo: dal suo avvento in panchina, i ragazzi del presidente Dario Mirri hanno invertito la rotta in termini di prestazioni e risultati,  con grande spirito di sacrificio e voglia di mettersi in gioco sono riusciti ad agguantare il settimo posto nella regular season, qualificandosi ai playoff, dove si sono arresi alla compagine di Braglia dopo aver sconfitto Teramo e Juve Stabia.

Metodologie e risultanze del lavoro imbastito da Giacomo Filippi hanno soddisfatto la società che ha deciso di riconfermarlo in questa stagione in cui bisognerà, giocoforza, alzare l'asticella e gli  obiettivi diventeranno più ambiziosi.

Prima della lunga gavetta da vice allenatore di Roberto Boscaglia, il tecnico nativo di Partinico si è contraddistinto da calciatore nel ruolo di difensore centrale, rendendosi protagonista della cavalcata trionfale del Trapani che ha permesso alla società siciliana di raggiungere la Serie B per la prima volta nel 2013. Dopo essere stato capitano dei granata fino alla promozione in cadetteria, Filippi decise di chiudere in bellezza l'esperienza sul rettangolo verde, appendendo gli scarpini al chiodo e dedicandosi alla carriera da allenatore. Proprio il club granata fungerà da laboratorio e rampa di lancio per il suo nuovo percorso professionale, Filippi muove infatti i primi passi in panchina nel settore giovanile del Trapani Calcio.

La prima vera esperienza in prima squadra, però, l'attuale coach del Palermo l'avrà nella stagione 2015/2016, quando raggiungerà il suo ex allenatore ai tempi del Trapani, Roberto Boscaglia, al Brescia, insediandosi al suo fianco in qualità di allenatore in seconda. Da quel momento nascerà un binomio tecnico quasi indissolubile, la cui unione si protrarrà con profitto anche nelle esperienze comuni di Novara, nuovamente di Brescia, a Chiavari con l'Entella e infine nella prima parte della scorsa stagione a Palermo.

Il campionato passato non ha permesso alla società di raggiungere o quantomeno di avvicinarsi ai traguardi sperati,  il rapporto tra Roberto Boscaglia, la dirigenza e la squadra, tra incomprensioni, divergenze di vedute ed assenza di risultati, è andato deteriorandosi con il passare dei mesi .

La sconfitta di Viterbo dello scorso febbraio è stata calcisticamente fatale al tecnico gelese. Boscaglia venne sollevato dall'incarico non appena tornati nel capoluogo siciliano dopo la trasferta in terra laziale, contestualmente, proprietà e dirigenza rosanero avevano ricevuto la disponibilità dal suo vice, Giacomo Filippi, a subentrare al collega prendendo in mano le redini della prima squadra.

Circostanza anomala e singolare, non priva di comprensibili imbarazzi e foriera di prevedibili critiche per uno storico vice pronto a rilevare il suo tecnico di riferimento a capo dello staff. Tuttavia, Filippi non esita e coglie l'attimo, prendendo in corsa un'occasione professionale reputata troppo importante per lasciarsela sfuggire. Profondo conoscitore di vizi e virtù del gruppo squadra, Filippi ha dimostrato fin da subito grande sensibilità e perizia sotto il profilo relazionale e umano. Riuscendo a recuperare l'alchimia e l'amalgama giusta in uno spogliatoio che sembrava potesse disgregarsi irrimediabilmente da un momento all'altro. Oltre a riportare la tranquillità all'interno del gruppo, il tecnico di Partinico è riuscito a ridisegnare il Palermo sotto il profilo tattico e dei concetti di gioco, trovando equilibrio, coesione e concretezza. Prerogative virtuose ma desolatamente assenti fino a quel momento della stagione.

Filippi ha avuto coraggio e buon senso di cambiare rotta senza indugi, coniando una sorta di rivoluzione tattica all'interno del progetto Palermo.

Compagine rosanero che ha radicalmente mutato pelle sul rettangolo verde, passando dal 4-2-3-1 di Boscaglia, poi variato in 4-3-3, al 3-4-2-1 che ha caratterizzato la formazione siciliana nella seconda parte di stagione. L'ex capitano del Trapani ha optato per delle scelte dirimenti, sovvertendo in parte le gerarchie tecniche in vigore parte giocatori fino a quel momento. I due esempi più calzanti in tal senso sono senza dubbio Bubacarr Marong in difesa e Roberto Floriano sulla trequarti, decisamente poco impiegati nell'era Boscaglia, divenuti protagonisti sul campo nel finale di stagione.

I risultati ottenuti hanno pagato, il Palermo targato Giacomo Filippi è riuscito a guadagnare 2,4 punti a partita e a raggiungere i playoff coquistando di slancio la settima piazza in graduatoria. Nonostante gli infortuni di due elementi cardine del progetto rosanero come Alberto Almici e Lorenzo Lucca prima, Nicola Rauti poi, i siciliani sono riusciti a superare i primi due turni degli spareggi promozione contro Teramo e Juve Stabia.

Semaforo rosso contro l'Avellino, nonostante il risultato i'identico e l'analoga differenza reti tra il match dell'andata e quello del ritorno. La compagine irpina passerà il turno in virtù del miglior piazzamento in classifica nel corso della stagione regolare.

Si chiuderà quindi una stagione tribolata, cominciata con grandi difficoltà, caratterizzata dall'incubo Covid-19 con annesse ripercussioni sanitarie, logistiche ed economiche, zavorrata da una serie di errori gestionali e programmatici che hanno pesantemente inficiato il percorso tecnico del Palermo.

L'alba della nuova stagione sembra essere diversa.

Il ritiro di San Gregorio Magno ha dato la possibilità alla squadra e allo staff tecnico di entrare pienamente in confidenza e ha messo nelle condizioni l'allenatore Giacomo Filippi di lavorare con intensità e cura del dettaglio, a stretto contatto con il ds Renzo Castagnini, al fine di plasmare la rosa in funzione del suo credo calcistico e fornire le indicazioni pertinenti alla dirigenza in sede di calciomercato.

L'attuale organico ha realmente in dote cifra tecnica e varietà di opzioni sufficienti a legittimare ambizioni di vertice nel prossimo torneo di Serie C? I tempi non sono maturi per rispondere con certezza al quesito, ma la sfida di Coppa Italia contro il Picerno e l'esordio in campionato contro il Latina, entrambi in programma al Renzo Barbera, potranno fornire le prime e interessanti indicazioni in quest'ottica.

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