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L'INTERVISTA

Marino: “Serie C dura, non basta chiamarsi Palermo o Catania. Castagnini ds giusto”

Marino: “Serie C dura, non basta chiamarsi Palermo o Catania. Castagnini ds giusto”

L'intervista esclusiva concessa dall'ex tecnico di Catania, Brescia e Udinese, tra le altre, Pasquale Marino, alla redazione di Mediagol.it: l'allenatore siciliano si sofferma sul prossimo campionato di Serie C

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Intervista realizzata da Leandro Ficarra

Un campionato caratterizzato da molteplici criticità, in cui blasone, cifra tecnica e bacino d'utenza non sempre spostano gli equilibri.

La Serie C è notoriamente un torneo molto difficile sotto vari punti di vista, un vero e proprio ginepraio calcistico nel corso del quale club dall'illustre background e dalle rinnovate ambizioni si contenderanno il salto di categoria nel corso di una stagione lunga ed estenuante.

L'ex tecnico di Udinese, Parma e Catania, tra le altre, Pasquale Marino ha analizzato il novero delle potenziali pretendenti alla promozione nel girone meridionale della Lega Pro, soffermandosi sulle prospettive delle formazioni siciliane nell'ambito dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

"Il Palermo ha una spina dorsale di livello e calciatori di spessore per la categoria, la compagine rosanero potrebbe anche recitare un ruolo da protagonista in Serie C. Bisogna considerare, però, che questo è un campionato molto ostico. Ci sono anche le altre squadre che si stanno riformando e rinforzando in sede di calciomercato: dal Bari all’Avellino fino al Catanzaro che ha preso proprio oggi Cinelli, ottimo centrocampista che ho allenato a Vicenza. Ci sono diverse società che sono guidate da tecnici d’esperienza e di concetto, come il Foggia di Zeman o la Juve Stabia di Novellino.

Non si scherza, ci vuole coesione, costanza, applicazione, forza tecnica e mentale. Non importa chiamarsi Palermo o Catania, non basta il blasone per vincere perché contano molteplici fattori e alla fine ci può essere sempre la sorpresa. Sarà un campionato difficile e pieno di insidie quindi bisognerà iniziare con il piede giusto. Sarà importante creare entusiasmo e per farlo servirà anche l’apporto dei tifosi che si spera tornino sugli spalti. Il pubblico dà una spinta che non è uguale per tutti, ci sono piazze in cui  l’apporto dei tifosi si fa sentire in modo importante e può fare la differenza. Se il Palermo dovesse riuscire a partire bene e si ripristinerà l'entusiasmo dei tempi belli, credo che la passione della gente potrà essere un valore aggiunto trascinante per i rosanero. Fantacci? L’ho avuto, si è allenato con noi nella prima squadra ad Empoli, lo ritengo una buona mezzala. Un buon giocatore che in Serie  C ha sempre fatto bene, è molto duttile e infatti può agire anche da esterno. Un ragazzo a posto ed un ottimo professionista, elemento giovane e disciplinato oltre ad essere un buon giocatore. Non mi stupisce che il Palermo lo abbia seguito con interesse. Castagnini ha statura dirigenziale per riportare il Palermo in alto? Ne sono sicuro,  conosco la sua professionalità e competenza da tanti anni. Finito il campionato scorso, Renzo è ripartito con lo stesso staff tecnico, una buona base collaudata e con degli acquisti mirati, sono convinto che il Palermo  possa davvero fare bene. Castagnini e Sagramola hanno operato insieme a Brescia e sono due dirigenti sinergici e complementari, in seno al club lombardo hanno fatto un lavoro egregio con poche risorse".

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