La gratificazione professionale di sedere sulla panchina del Palermo infranta dalla e controversa e infausta gestione finanziaria targata Arkus Network, culminata nella mancata iscrizione al campionato di Serie B e nel successivo fallimento della vecchia società. Pasquale Marino ha vissuto trascorsi esaltanti alla guida del Catania, una promozione in Serie A seguita da una brillante salvezza, ma la sua avventura professionale con il club di viale del Fante non è neanche iniziata, lasciando in dote una scia di profonda e comprensibile amarezza.
L'INTERVISTA
Marino: “I giorni da tecnico del Palermo e il rapporto con Castagnini, Filippi ok”
Pasquale Marino ed il suo rapporto particolare con il Palermo: dall'illusione di sedere sulla panchina rosanero per pochi giorni, prima del fallimento della vecchia proprietà, fino ai rapporti con la dirigenza attuale della società di Viale del...
Il tecnico originario di Marsala ha concesso un'interessante intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it nel corso della quale ha ripercorso il suo rapporto con Palermo ed il Palermo, tra presente, passato e futuro.
"L'amara esperienza vissuta a Palermo nell'estate del 2019? Ho vissuto solo pochi giorni da allenatore dei rosanero, una sensazione terribile visto qual è stato l’epilogo della vicenda. In questo momento la Serie C vede ai nastri di partenza tre squadre siciliane, spesso penso come potrebbe essere orgoglioso un mio conterraneo se questi club fossero tutti in Serie A, come qualche anno addietro. Al di là della rivalità tra le tifoserie che purtroppo in alcuni casi, come abbiamo desolatamente anche visto, degenera, tutti i siciliani dovrebbero essere contenti di ammirare tre club della regione che competono ai massimi livelli nel panorama calcistico nazionale. Questo significherebbe anche un momento di crescita, economica e sociale, anche per la nostra splendida Isola. Contatti tra il sottoscritto e la dirigenza del nuovo Palermo? l No. Ho solo una buona amicizia con Renzo Castagnini che ho avuto nelle vesti di mio direttore sia quando ero calciatore al Catania che allenatore a Brescia. C’è stima reciproca tra di noima non abbiamo mai affrontato l’argomento, anche perché ognuno sa leggere i momenti e svolgere al meglio il proprio lavoro. La dirigenza rosanero sapeva che era da tempo che non sedevo in una panchina di questa categoria e allora hanno giustamente virato su profili che avessero una conoscenza specifica del campionato di Serie C. Non c’è stato alcun tipo di contatto eccezion fatta con Renzo con il quale, come già ribadito, c'è sincera e profonda amicizia. Futuro al Palermo ipotesi ancora plausibile? Attualmente la panchina è in buone mani, non lo dico solo per far piacere a Filippi ma perché ho visto diverse partite e ho notato che tatticamente i rosanero sono molto ben organizzati. Lo erano anche con Boscaglia ma, con l'avvento del tecnico di Partinico il Palermo ha fatto davvero bene. Il modulo adottato, tendenzialmente il 3-4-2-1, ha permesso alla squadra di acquisire equilibri e compattezza, così da disputare un finale di campionato importante nella scorsa stagione e gettare buone basi per la successiva. In questo momento il Palermo è in ottime mani, auguro al club rosanero e a tutte le formazioni siciliane un futuro roseo, spero che possano tornare presto nelle categorie che meritano".
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