“C’era una volta” si direbbe in questi casi. Eppure non c’è frase più azzeccata nei confronti di uno stadio che è letteralmente svanito nel nulla. L’epifania tutte le feste porta via e con sé anche il pubblico, forse stanco e rassegnato nei confronti di una società che ha distrutto anche quel minimo entusiasmo che era rimasto. Nei due gol dello sloveno, Josip Ilicic, si ritrova un po’ di tutto: rassegnazione, nostalgia, angoscia e ammirazione. Gli applausi di migliaia di persone piovono dagli spalti nei suoi confronti ma nascondono un po’ di tristezza e malinconia. Il Barbera, quello inespugnabile anche per le grandi e quello capace di conquistare punti quasi da solo, è solo un lontano ricordo, mentre diventa sempre più d’attualità la contestazione a fine partita nei confronti di Zamparini e soci. Per la Fiorentina è bastato poco per spazzare via la sbandata squadra di Ballardini: tre tocchi di palla precisi degli avversari fanno naufragare capitan Sorrentino e la sua truppa, mentre l’ex di turno, che fa magie con la maglia viola, segna l’epilogo di un film che ha come regista il presidente rosanero. Ilicic segna e chiede scusa per ben due volte, ma forse, queste scuse, dovrebbero provenire da altrove.
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Palermo: Ilicic e gli applausi di un Barbera che non c’è più
Lo sloveno fa doppietta alla sua ex squadra tra gli applausi nostalgici del pubblico rosanero.
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