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Palermo, Giron mette la freccia: l’esterno francese è più di un’alternativa a Valente

Palermo, Giron mette la freccia: l’esterno francese è più di un’alternativa a Valente

La pazienza è la virtù dei forti. Giron ha avuto la capacità di aspettare il proprio momento per fugare precoci mugugni e scetticismi preconcetti che hanno caratterizzato il primo scorcio della sua avventura con la maglia del Palermo

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Di Nicolò Cilluffo

"La mia idea è quella di mettermi a disposizione del mister e farò di tutto per meritare di indossare questa maglia. Mi sento un privilegiato ad essere qui", aveva detto Giron in sede di conferenza stampa di presentazione da nuovo calciatore del Palermo. A distanza di quasi due mesi, l'esterno francese classe 1994 ha dato corpo e sostanza ai suoi propositi, facendo breccia nei cuori dei tifosi rosanero.

Umiltà e spirito di abnegazione come principi cardini del proprio modus operandi. Cultura del lavoro, serietà e professionalità. In silenzio, senza proclami roboanti né particolari pretese, ma con una gran voglia di rivalsa dopo la precedente annata culminata nell'amara retrocessione rimediata, da pilastro imprescindibile, con la maglia del Bisceglie (35 presenze e due assist tra regolar season e play out).

Verdetto doloroso e duro da digerire. Non semplice, ma doveroso, resettare e ripartire. Il ginepraio del dilettantismo non era certo la dimensione calcistica auspicata dal ragazzo. Risollevarsi pian piano, ritrovando slancio motivazionale, autostima, voglia di superare i propri limiti. Facendo leva su certezze e punti fermi, logori e sfocati, ma comunque esistenti.

La proposta del Palermo, in uno dei momenti più difficili per la propria carriera, a riaccendere l'entusiasmo di un calciatore che ha mangiato tanta polvere e percorso tanti chilometri, non solo sulla corsia di pertinenza, prima di aver contezza di poter dire la sua a certi livelli. L'avventura dell'esterno originario di Gonesse nella Penisola partì infatti dal Girone F di Serie D, come da lui stesso raccontato nel corso della conferenza stampa tenutasi a San Gregorio Magno: "Sono arrivato qui in Italia 8 anni fa. Dovevo firmare con il Parma poi per varie vicissitudini sono andato a giocare in D con il Montechiari. La mia prima esperienza da professionista l'ho avuta ad Avellino nel 2015 ed esordii proprio con il Palermo in Coppa Italia quando perdemmo 1-0 e già da lì vidi come era straordinaria questa città. Il primo impatto con il caldo è stato micidiale - ha affermato Giron - anche perché venivo dalla Francia (in montagna) dove vi erano 11 gradi, ci vuole un pò per abituarsi al caldo. Ho avuto il tempo di visitare anche Mondello, parliamo di un'altra realtà".

Nei piani originari del direttore sportivo del Palermo Renzo Castagnini che, di concerto con il tecnico rosanero Giacomo Filippi ha programmato la rosa per la nuova stagione, Maxime Giron sarebbe dovuto partire un gradino indietro nelle gerarchie rispetto al proprio alter ego nel ruolo, Nicola Valente. Profili diversi per background, attitudini tattiche, caratteristiche tecniche. Nel 3-4-2-1, attualmente marchio di fabbrica del coach rosanero, in relazione a tipologia di avversario e contingenze strategiche, vi è posto soltanto per uno dei due interpreti.

Il numero tre rosanero ha sfruttato appieno la sua chance. Giron è stato infatti protagonista assoluto di un rimarchevole exploit in termini prestazionali che ha sorpreso e convinto buona parte di tifosi e addetti ai lavori.  I problemi fisici che hanno costretto Valente ai box in questo primo scorcio di stagione hanno dato modo all'esterno francese di sciorinare un saggio delle sue doti in entrambe le fasi di gioco: poderoso e straripante in sede propulsiva, diligente e concreto in copertura. Gamba ed intensità lodevoli sostengono le percussioni sul binario mancino dell'ex Bisceglie, altrettanto reattivo e performante nel chiudere le diagonali arginando le trame offensive avversarie. La complementarità con Valente nell'interpretazione del medesimo ruolo, più accorto e conservativo il francese, più audace e dalla marcata vocazione offensiva l'ex Carrarese, costituisce certamente un valore aggiunto per l'allenatore rosanero nell'arco di una stagione che si preannuncia intensa ed estenuante.

 

 

 

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