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Palermo, baby rosa alla riscossa: Mauthe e il coronamento di un sogno

Palermo, baby rosa alla riscossa: Mauthe e il coronamento di un sogno

Tra i giovani aggregati alla prima squadra di mister Filippi, il 2004 Enrico Mauthe è quello che si è distinto maggiormente per il giusto connubio tra umiltà e personalità insite al ragazzo dentro e fuori dal rettangolo verde

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Di Nicolò Cilluffo

Indossare la casacca rosanero, motivo di orgoglio e vanto per un giovane ragazzo che si affacciava alla vita negli anni in cui l'Us Città di Palermo di Maurizio Zamparini sorprendeva tutti, praticando un calcio spumeggiante e agguantando risultati straordinari. Un organico composto da gente del calibro di Zaccardo, Corini, Barzagli, Toni, Grosso, Santana, Biava e Brienza, per citarne alcuni. Era un Palermo che faceva battere all'unisono i cuori dei propri supporters, emozionando per le rimarchevoli gesta che condussero i rosanero al sesto posto in Serie A nella stagione agonistica 2004-2005.

E proprio durante quell'annata, precisamente il 27 aprile del 2004, nasceva Enrico Mauthe Von Degerfeld. Il giovane talento presente oggi in seno all'organico di Giacomo Filippi osservava da lontano un mondo a cui avrebbe sognato di appartenere, un giorno. Natio di Palermo con il desiderio inciso sul cuore di rappresentare la squadra della propria città con la casacca rosa cucita sul petto.

Anni e anni di sacrifici, riflessioni, porte chiuse in faccia, ripensamenti, duri allenamenti, senza perdere di vista il proprio sogno: diventare un calciatore professionista.

Enrico fa le sue prime esperienze nei settori giovanili di CEI e Calcio Sicilia, ma la svolta per la propria carriera arriva con il passaggio al Terzo Tempo, nota scuola calcio palermitana che dal 2009 ad oggi ha saputo indirizzare giovani di prospettiva verso palcoscenici più importanti, grazie alla professionalità insita nel modus operandi della stessa società gialloblu. Il ragazzo dalla statura e dal fisico imponente, pronto per compiere il salto di qualità, matura al Terzo Tempo anche sotto il punto di vista prettamente tattico. Mauthe nasce come difensore centrale, ma viene assiduamente adattato da play di centrocampo, dimostrando duttilità e predisposizione al sacrificio.

Il passaggio al Palermo di Maurizio Zamparini nella stagione agonistica 2017-2018 è una mera conseguenza della mole di lavoro svolto dal giovane Enrico nel biennio trascorso a tinte gialloblu. Un solo anno nella squadra della propria città per poi trasferirsi in Toscana, nell'Under 15 dell’Empoli.

Per Mauthe il rientro in Sicilia per indossare nuovamente la maglia rosanero coincide con l'avvento di Dario Mirri come presidente dell'SSD Palermo, denominato ora in Palermo FC. Il classe 2004 è riuscito a distinguersi nel settore giovanile del club siciliano grazie, anche, alla parentesi toscana. Empoli ha rappresentato una tappa di crescita fondamentale per l'ex Terzo Tempo, che ha implementato la propria cifra tecnica, facendo esperienza in un contesto diverso rispetto a quello della propria città. L'exploit tecnico-tattico con la Primavera del Palermo guidata da Antonello Capodicasa segna l'alba di un percorso incanalato nella giusta direzione sin dai primi calci dati ad un pallone. Nonostante sia due anni sotto età, Mauthe diventa un titolare inamovibile con gli aquilotti rosanero, venendo impiegato da Capodicasa come difensore centrale.

Il giovane Enrico viene, dunque, notato dal tecnico della Prima Squadra Giacomo Filippi, che ha deciso di convocarlo sin dal pre-ritiro. Insieme all'ex calciatore dell'Empoli anche Aziz Toure, Giuseppe Misseri e Giacomo Corona sono stati ritenuti pronti dal coach originario di Partinico per compiere questo piccolo grande salto.

Mauthe nel corso del ritiro a San Gregorio Magno si è ben disimpegnato, avendo la chance di condividere le chiavi del centrocampo con il capitano del Palermo Francesco De Rose in diversi test amichevoli. Filippi lo reinventa play in zona nevralgica e il ragazzo si distingue per personalità, voglia di apprendere e visione di gioco: componenti fondamentali in un processo di maturazione appena iniziato, ma che potrà regalare tante soddisfazioni al giovane Enrico.

Non perdere di vista il proprio obiettivo, sognare in grande con la contezza di aver davanti a sé una vita intera per trasformare i propri sogni in realtà. Nel frattempo, il classe 2004 può rappresentare una valida alternativa in mezzo al campo per lo stesso Filippi.

 

 

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