Con una doppia superiorità numerica il Palermo di Corini avrebbe dovuto vincere la partita senza ulteriori patemi. Il mister doveva far sì che la sua squadra riesca ad imporre il proprio gioco, provi a fare la partita, "azzanni" l'avversario, detenga il comando ed attacchi la porta, soprattutto in 11 contro 9.
La beffa più grande. Nonostante il rigore fallito, con ancora circa mezz'ora da giocare in undici contro nove, recupero compreso, il Palermo non è mai stato realmente in grado di spaventare con trame organiche e ficcanti la retroguardia pugliese. Mentre il Bari, quando ha potuto, a gestito decisamente meglio la sfera.
La formazione del nativo di Bagnolo Mella si è lanciata avanti a testa bassa come se ognuno un caso singolo da risolvere, senza costrutto o idee. Tutti attaccati e nessun effetto sperato. Al termine della gara resta la sensazione che Brunori e compagni dovranno insistere molto soprattutto sul mercato affinché si possa veramente considerare una pretendente alla Serie A.
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