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VERSO VENEZIA-PALERMO

Palermo, Di Mariano out a Venezia: equilibrio, sacrificio e qualità, perno per Corini

Palermo, Di Mariano out a Venezia: equilibrio, sacrificio e qualità, perno per Corini - immagine 1
Corini sfida il Venezia di Vanoli ed il Palermo scende in campo per la prima volta in questa stagione senza Francesco Di Mariano nella lista dei convocati. Assenza pesante per la compagine rosanero
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di Anthony Massaro

Corini prepara la partita contro il Venezia senza avere a disposizione l'esterno d'attacco di cui non ha mai fatto a meno in questa prima parte di stagione. Un totale di 473' minuti giocati per Francesco Di Mariano che, in quel del centro sportivo di Torretta, ha rimediato nella seduta di rifinitura di lunedì un risentimento muscolare all'adduttore. Infatti l'ex Lecce non sarà disponibile per il match di questa sera, così come Nicola Valente e Alessio Buttaro. Ben oltre la media in termini di presenze il classe 1996 che (considerando anche la scorsa stagione), su trentatré partite complessive da calciatore del Palermo, ha indossato la maglia da titolare in trenta occasioni, subentrando a gara in corso in sole tre circostanze e mettendo a segno quattro reti. Tante le assenze per infortunio, ma in percentuali è tra i più utilizzati.

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Attaccante esterno incisivo e tecnicamente dotato, straordinariamente duttile e sagace sul piano tattico, intenso e compartecipe anche in fase di non possesso, ha siglato un assist per Segre in quest'inizio di campionato, nel match valido per la seconda giornata di Serie B contro la Reggiana. Una risorsa preziosa per Corini, che grazie a generosità e disciplina del palermitano in sede di pressing e ripiegamento riesce a mantenere densità ed equilibrio tra i reparti in seno al suo 4-3-3. L'ottimo inizio di stagione del jolly offensivo ex Venezia è stato più volte sottolineato da applausi e consensi convinti tributatigli dal pubblico di fede rosanero nelle ultime uscite al Renzo Barbera.

Per la prima volta in quest'inizio di stagione, il tecnico di Bagnolo Mella dovrà fare a meno del suo profeta in patria. Per un palermitano, indossare la maglia rosanero significa avere il peso sulle spalle di oneri calcistici, oltre che onori. Non sono state fortunatissime le recenti esperienze dei "picciotti", ovvero i nativi della provincia del capoluogo siciliano che hanno provato ad imporsi con il club della propria città. Partiti ormai dalla Sicilia il portiere Grotta ed i difensori Roberto Crivello ed Andrea Accardi, Di Mariano è rimasto l'unico calciatore palermitano tesserato per il club di Viale del Fante, che questa sera contro il club di Vanoli, dovrà assistere da lontano al match dei suoi compagni, sconfitti nell'ultimo turno dal Cosenza e in cerca di riscatto.

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Una distanza forzata, di cui sarà lo stesso Di Mariano, il più dispiaciuto, in virtù del momento delicato nel quale arriva il suo stop. Il giocatore, tra le altre ex Venezia, ha già dovuto abbandonare il rettangolo verde e patire una lunga sosta ai box  con la casacca numero 10 rosa nella passata annata. Il nipote di Totò Schillaci è stato costretto a fermarsi nell'aprile scorso, proprio quando la sua condizione era palesemente in crescita e stava iniziando ad incidere con una certa continuità, fornendo un contributo dirimente nella corsa all'accesso ai playoff di Brunori e compagni. Il problema al ginocchio, l'operazione al menisco, la voglia di ripresentarsi ai nastri di partenza della nuova stagione al top della forma. Partenza sprint nel ritiro in Trentino, quindi subito un problema muscolare che l'ha costretto, suo malgrado, ad un nuovo stop. Preparazione estiva svolta quasi totalmente con sedute differenziate, i tempi di recupero accorciati dalla sua tracimante voglia di rimettersi subito a disposizione del mister. Il jolly offensivo ha ben presto trovato ritmo ed intensità, convincendo Corini ogni qualvolta è stato chiamato in causa e guadagnandosi un posto nell'undici titolare.

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Venerdì scorso al Barbera, Kekko ha giocato e lottato come un leone sulla corsia di destra, da aculeo di un tridente completato da Federico Di Francesco e Matteo Brunori. Dei tre, il più pericoloso è stato nettamente il figlio dell'attuale allenatore del Frosinone, in particolare nella prima frazione. Dalla panchina, invece, è entrato Roberto Insigne, bravo nel dare vivacità alla fase offensiva. Bello il suo mancino dal limite, ma la palla termina non lontano dal palo difeso da Micai.

Corini - al "Pier Luigi Penzo" - con ogni probabilità confermerà il capitano come riferimento centrale, con ai suoi fianchi i due innesti di cartello della finestra estiva di mercato. Di Mariano rimarrà ai box, ma l'assenza del profeta in patria, potrebbe farsi sentire, soprattutto in un match dall'alto tasso di difficoltà, in cui serviranno intensità, applicazione tattica e grande spirito di sacrificio , unitamente a corsa e qualità. Tutti ingredienti che Di Mariano è abituato a dosare in modo virtuoso e proficuo, ogniqualvolta scende in campo con la maglia rosanero cucita sulla pelle.

 

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