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Nicole Tedino a Lady Mediagol: “Il Palermo, la mia passione. Vi racconto mio padre dentro e fuori il campo”

Nicole Tedino a Lady Mediagol: “Il Palermo, la mia passione. Vi racconto mio padre dentro e fuori il campo”

L'intervista alla figlia di Bruno Tedino, Nicole: "Vi racconto mio padre, dentro e fuori dal campo. Il Palermo è la mia passione".

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Bad Kleinkirchheim (dai nostri inviati) - Un sogno che si avvera. Viso pulito, sorriso dolce, sguardo limpido che tradisce un po' di timidezza.

Nicole è la figlia di Bruno Tedino, allenatore del Palermo da poche settimane. E' nata a Pordenone ventidue anni fa, commessa in un negozio di abbigliamento per uomo, ed è un'accesa e singolare sostenitrice del Palermo. "Nella vita è destino, mia figlia tifa Palermo da molti anni", aveva detto il tecnico classe '64 nel corso della conferenza stampa di presentazione al Barbera.

Un brivido esploso dentro di lei circa dieci anni fa. "La mia passione per i colori rosanero è nata più di dieci anni fa, quando mio fratello era ancora piccolino - ha dichiarato la giovane Nicole in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it -. In tv continuavamo a vedere le maglie rosa e tutti mi dicevano: 'E' la tua squadra, è la tua squadra'. Inizialmente non mi interessava più di tanto il mondo del calcio, poi sentendo spesso quella frase, il Palermo mi è entrato nel cuore. Il mio idolo? Miccoli, senza dubbio. Da tifosa ricordo tante belle soddisfazioni o almeno all'inizio".

All'inizio, sì. Quello era il Palermo di Guidolin, Miccoli - suo idolo - Barzagli, Zaccardo, Balzaretti. Oggi, Palermo ed il Palermo scoprono invece l'entusiasmo di Bruno Tedino. Un uomo dai valori di un tempo. "Lui è molto più espansivo di me, probabilmente per il lavoro che fa rispetto alla vita che porto avanti io. Io non sono molto abituata a queste cose. Siamo due persone semplici, molto alla mano, siamo solari, disponibili. Sì, siamo posati ma in famiglia non si può essere sempre perfetti - ha proseguito Nicole -. Io non so lui come si comporta con i giocatori e con lo staff. Posso dire che è una persona brava a fare gruppo. E' un tecnico che pretende molto, come magari può pretendere da noi figli: educazione, rispetto, papà tiene a quello che fa. I giocatori, come noi figli, devono impegnarsi e avere testa, senza pensare ad altro. Papà è sempre la stessa persona, dentro e fuori dal campo. Un difetto di papà? E' molto permaloso. Un pregio? La semplicità, ma anche il rispetto e l'educazione".

RETROSCENA -"Cosa ho provato quando papà mi ha detto che avrebbe allenato il Palermo? Papà un giorno mi disse: 'Vado a parlare con la tua squadra'. 'Davvero? Stai scherzando?', risposi. 'E' la verità, ma vedrai che sicuramente non andrà bene', erano le sue sensazioni. E invece alla fine è andata. Siamo molto felici. E' un'opportunità importante, non è una Lega Pro, è una B: a 52 anni, con 30 anni di esperienza se lo merita. Sicuramente se è dov'è, significa che vale altrimenti farebbe un altro lavoro".

CUORI A DISTANZA -"Abbiamo sempre tifato anche per quelle squadre dove ha allenato papà, se vivi con quella persona lì, è ovvio che tifi per quella squadra. Anche se non vuoi... te la fai piacere. E quando vai via ci lasci sempre un pezzo di cuore, ti affezioni alla gente. Noi lo abbiamo sempre seguito, dal San Donà alla Nazionale, fino a Pordenone. Non conosco Palermo, non ci siamo mai stati, ci sarebbe piaciuto venire questa estate però con il lavoro che faccio non ci è possibile. Sarà lui poi a raggiungerci. Lo sentiremo sicuramente tutti i giorni. Io sono legata molto alla mia famiglia".

ULTIMA RETROCESSIONE -"L'anno scorso cosa è andato storto? Non posso saperlo. Sono passate tante persone, vari staff, vari allenatori, probabilmente non si è creato un bel gruppo, probabilmente chi è arrivato non è stato capace di creare, bensì di disfare ancora di più. Per far bene penso che sia lo staff, sia la dirigenza devono essere capaci di creare un bel gruppo".

SERIE B -"Cosa mi aspetto da questa stagione? Prendendo in esame gli anni passati, spero sia una stagione piena di soddisfazioni. Speriamo di vivere delle gioie e di raggiungere l'obiettivo prefissato - le sue parole -. Il giocatore ideale per il credo calcistico di mio padre? Da quello che ho visto a Bad, credo si sia creato un bel gruppo fra staff e squadra. Ma i 'figli' sono tutti uguali".

IDOLI: MICCOLI MA NON SOLO... -"In casa mangiamo pane e calcio, dalla mattina alla sera. Il mio giocatore preferito? Totti, all'estero Messi. Tra Messi e Cristiano Ronaldo? Sì, Messi. Mi sembra una persona più semplice", ha concluso.